Tragedia del Pollino, aperte due inchieste: tra le ipotesi di reato quella di omicidio colposo
Omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione d'atti d'ufficio. Sono questi i reati ipotizzati dalla Procura di Castrovillari, che ha aperto un fascicolo di inchiesta sulla morte di dieci persone travolte due giorni fa da una piena d'acqua nelle gole del Raganello. A coordinare le indagini il procuratore Eugenio Facciolla, che ha seguito anche le operazioni di soccorso sottolineando ieri che "il primo pensiero è quello di salvare più gente possibile e identificare tutte le vittime", i cui funerali verranno celebrati domani.
Intanto ieri a Civita si è recato anche il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, che ha incontrato alcuni feriti negli ospedali e i loro familiari, quindi effettuato una ricognizione in elicottero sui luoghi della tragedia. Oltre all'inchiesta della magistratura ce ne sarà una amministrativa annunciata proprio dal ministro, nel tentativo di delineare un quadro più completo possibile sulle responsabilità ed eventuali omissioni.
Nel frattempo la tragedia rischia di avere ripercussioni importanti sul turismo della zona, come documentato dalle testimonianze raccolte da Repubblica. I visitatori occasionali, infatti, non potevano conoscere le accortezze e precauzioni adottate da sempre dai residenti della zona. Una di queste, raccontata dagli anziani, era quella di non far mai scendere in acqua nessuno prima di tre giorni consecutivi di bel tempo, proprio a causa dell'impetuosità delle acque del torrente: "Lo sapevamo tutti che bisogna stare attenti. Da giovane anche io ci andavo sempre – racconta un anziano – e mio figlio c’è stato recentemente insieme a quattro amici e a una guida. Anche quel giorno è arrivato il maltempo all’improvviso, io e mia moglie eravamo preoccupati ma la guida ha avuto la prontezza di ordinare immediatamente il rientro, e non è successo niente. Se non te ne vai subito, non fai più in tempo”.