Tra bozze e smentite va avanti il lavoro sul decreto sviluppo
Il decreto sviluppo, il provvedimento che dovrà contenere le linee guida per gli investimenti e la crescita del Paese, sembra uno di quei piani che non potrà venire mai alla luce. Come ricordano dallo stesso Governo è ancora tutto un cantiere di proposte e studi di fattibilità. Le idee certo non mancano, quello che invece scarseggia è il denaro sufficiente ad approvare proposte che hanno buone intenzioni, ma sono per forza di cose troppo onerose per le casse dello stato.
Il problema è il cosiddetto costo zero chiesto dal Ministro Tremonti per il varo del decreto. Una clausola tanto decisiva da provocare l’impasse del Consiglio dei Ministri e anche le invettive contro lo stesso Tremonti. Il Ministro dell’economia dal suo canto ha fatto capire che aprire di nuovo i cordoni della borsa significherebbe dire addio al pareggio di bilancio per il 2013, come invece previsto dalla finanziaria e soprattutto come promesso a Bruxelles.
Di bozze e accordi di massima ne sono girati tanti, così come le smentite dei vari Dicasteri interessati. Nelle ultime ore intensi incontri, ma anche scontri tra i Ministri non sono mancati, soprattutto tra il Ministro dello Sviluppo, Romani, il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, e Tremonti. L’insormontabile problema fondi ha portato, però, ad un nulla di fatto. Oggi pomeriggio è previsto un nuovo incontro a Palazzo Grazioli anche con il Presidente Berlusconi.
In questo tira e molla si cerca comunque di mettere nero su bianco alcuni provvedimenti. Nell’ultima bozza informalmente in circolazione, ad esempio, è previsto un nuovo sistema per le pagelle scolastiche che dal 2003 dovrebbero essere solo online, così come i certificati universitari e per la scuola. Un’altra proposta nella bozza è il mutuo agevolato per le giovani coppie precarie o meglio una sua proroga, visto che come rileva il Ministro Meloni, è già in vigore grazie al suo dicastero. Ma le proposte sono tra le più svariate, si va dall’obbligo di certificazione online all'Inps per la malattia dei figli, al concorso unico per accedere alla Pubblica Amministrazione. Per le aree a rischio calamità naturali è allo studio l’obbligo di una polizza assicurativa per le abitazioni, per far fronte all’eventuale ricostruzione dell’edificio. Sempre in termini di costruzione, previsto il silenzio assenso se entro novanta giorni non ci sarà risposta alla domanda di costruzione. Nella bozza in circolazione anche alcuni provvedimenti per la liberalizzazione delle professioni e perfino alcune sanzioni contro gli albergatori che registrano male i clienti e modifiche sullo smaltimento di aghi e siringhe.
Ovviamente tutti nella maggioranza ricordano che sono solo indicazioni di massima e il documento finale è ancora ben lontano. Tutti sono impegnati “per cercare di inventarsi qualcosa” come ha detto Berlusconi, speriamo solo che lo facciano nel miglior modo possibile.