Tottenham, molotov e pietre contro la stazione di polizia
Londra si risveglia dopo una folle notte di guerriglia urbana. Ieri a Tottenham, quartiere a nord della capitale inglese, è esplosa la violenza di diversi manifestanti, radunatisi per protestare contro la morte di Mark Daggan, un uomo di colore morto giovedì a seguito di uno scontro a fuoco con la polizia. La protesta, iniziata nel pomeriggio in maniera pacifica, è divenuta violenta verso sera, quando alcuni manifestanti hanno iniziato a lanciare pietre e molotov verso la stazione di polizia del quartiere. Colpite della furia dei dimostranti anche due automobili della polizia, un autobus a due piani e diversi negozi, tutti dati alle fiamme.
La Tottenham High Road, strada principale del quartiere, è stata a lungo in mano ai facinorosi e gli agenti ci hanno messo parecchio tempo per far tornare la situazione alla normalità. Il bilancio della nottata è di 42 persone arrestate e di una trentina di feriti tra manifestanti e poliziotti. Nei confronti dei facinorosi sono arrivate dure prese di posizioni da parte dei politici, in primis dal Ministro dell'Interno Theresa May che ha condannato senza appello quanto accaduto ieri: "Tale menefreghismo per la sicurezza di cose e persone non verrà tollerata: la Metropolitan Police ha tutto il mio sostegno nel riportare l’ordine"- ha dichiarato. La tensione nel quartiere, però, resta ancora alta, anche a seguito di incidenti isolati verificatisi questa mattina.
Guerriglia urbana a Londra
Scontri tra polizia e manifestanti a Tottenham
IL MOTIVO DELLA PROTESTA- I manifestanti si erano radunati fuori dal Commissariato locale per protestare contro la morte di Mark Daggan e chiedere giustizia. Daggar, ventinovenne di colore, è rimasto ucciso giovedì sera in uno scontro a fuoco con la Metropolitan Police mentre cercava di sfuggire all’arresto. Secondo quanto riportato da fonti locale, la sparatoria sarebbe avvenuta mentre Daggan era a bordo di un taxi. L'uomo, padre di 4 figli, aveva precedenti penali ma non per questo, dice una sua amica, meritava quella fine: "Questo ragazzo non era violento– ha voluto sottolineare la donna che si è presentata come Nikki- Certo, non era pulito, ma questo non vuol dire che fosse una persona aggressiva. Non aveva mai ferito nessuno".