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Totò Riina dal carcere: “Uccidete il pm Di Matteo”

Come rivela Repubblica il boss mafioso avrebbe minacciato il pm che si occupa della trattativa tra Stato e mafia mentre era in carcere. Rafforzata la scorta del magistrato.
A cura di Antonio Palma
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"Di Matteo deve morire. E con lui tutti i pm della trattativa, mi stanno facendo impazzire", con queste parole il boss dei boss di Cosa Notra Totò Riina avrebbe minacciato di morte i pm cheson impegnati nel processo sulle trattative tra Stato e mafia negli anni '90. Lo riferisce il quotidiano Repubblica riportando alcune indiscrezioni giunte dal carcere milanese di Opera dove si trova rinchiuso il boss mafioso corleonese. "Quelli lì devono morire, fosse l’ultima cosa che faccio" avrebbe urlato Riina in cella dopo essere tornato in carcere al termine dell'ultima  udienza del processo sul rapporto tra Stato e mafia. La frase sarebbe stata udita da alcuni altri detenuti ma anche da una guardia carceraria della struttura penitenziaria che ha immediatamente allertato i suoi superiori. Le minacce sarebbero rivolte soprattutto contro Nino Di Matteo, sostituto procuratore di Palermo, che rappresenta l’accusa nel processo che sta facendo luce sulla trattativa Stato mafia.

La notizia ha messo in allarme la procura di Palermo dove lunedì scorso si è riunito d’urgenza il comitato per l’ordine e la sicurezza presieduto dal prefetto Francesca Cannizzo. Per Di Matteo si sarebbe valutato anche il trasferimento per qualche tempo in una località segreta con la famiglia  ma alla fine si è preferito chiedere al ministero dell’Interno un rafforzamento della scorta del pm dotando gli agenti anche di dispositivi anti bomba per bloccare eventuali segnali radio dei telecomandi. Nel mirino del boss mafioso Riina potrebbero però esserci anche gli altri pm che a vario titolo si sono occupati delle indagini sulle stragi mafiose degli anni 90.

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