Tommaso Paradiso, frontman dei Thegiornalisti: “Una nuova speranza? È Zingaretti”
Non solo correnti che si fanno e si disfano, come da tradizione nell'agone delle primarie del Partito democratico cominciano ad entrare anche i nomi dello spettacolo. A rompere gli indugi è il frontman del gruppo indie Thegiornalisti, Tommaso Paradiso, a cui l'edizione italiana della rivista Rolling Stones dedica la copertina del numero in uscita, con un endorsement inequivocabile: "Vorrei – come nel primo episodio di Star Wars – una nuova speranza. Forse potrebbe essere Nicola Zingaretti".
Nell'intervista rilasciata dal cantante, protagonista anche dell'edizione 2018 di San Remo, si parla sì di musica e del nuovo album ‘Love' in uscita, ma anche di politica. E Paradiso non nasconde il suo sentimento di avversione per le diverse forme di "populismo" che popolano la scena politica del Paese: "Il politico deve educare il cittadino, e non fomentarlo con il populismo da quattro soldi. Noi siamo popolari. Essere popolari è un conto, essere populisti un altro. Soprattutto quando c’è tensione nel Paese, dovresti veicolarla nel modo giusto". E il pensiero va ovviamente al vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini.
È consapevole del suo ruolo di personaggio pubblico Paradiso, e senza improvvisarsi politico di professione o con ambizioni da intellettuale organico, non rinuncia a dire quello che pensa. Soprattuto sa di avere una responsabilità incontrando migliaia di persone ai propri concerti, rivolgendosi a un pubblico di giovani e giovanissimi: "Ho una responsabilità, e dico sempre la mia. Non mi tirerò mai indietro".
Nicola Zingaretti così incassa un appoggio forse inaspettato nella sua corsa alla segreteria, in attesa di conoscere i nomi degli sfidanti, in particolare il nome espressione dei renziani che si dicono pronti a dare a battaglia. E altri presto si potrebbero aggiungere al nome a Paradiso. Dopo la fuga verso il Movimento 5 stelle di tanti nomi dello spettacolo tradizionalmente di sinistra, rimasti per lo più delusi da Di Maio e soci e dall'abbraccio con la Lega, appare assai più probabile che ad attrarre cantanti, attori e registi sia la leadership di Zingaretti che quella indicata da Matteo Renzi.