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Tirana: scontri e morti durante una manifestazione dell’opposizione

Tre morti e decine di feriti negli scontri scoppiati durante una manifestazione dell’opposizione per chiedere le dimissioni del governo retto da Sali Berisha dopo i recenti scandali causati dalla corruzione nel palazzo.
A cura di Alessio Viscardi
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Lo scandalo corruzione che ha coinvolto il governo di Tirana ha portato in strada l'opposizione. La tensione si è alzata quando la polizia ha utilizzato idranti e lacrimogeni per disperdere la folla dei manifestanti, così è scoppiata la guerriglia urbana: tre morti per colpi di arma da fuoco, il tragico bilancio. Il Palazzo del Governo preso d'assalto dalla folla, nelle colluttazioni sono rimasti feriti venti manifestanti e diciassette poliziotti. Dopo ore di scontri, con manifestanti che lanciavano pietre ed oggetti contundenti, la polizia ha preso il controllo della piazza e la folla si è dispersa. L'Albania torna a respirare aria di guerra dopo che la corruzione è dilagata nel governo di centro-destra di Sali Berisha. La polizia ha risposto con la solita violenza alle manifestazioni e testimoni raccontano di spari ad altezza d'uomo che hanno lasciato in terra tre civili uccisi. Si tratta dell'ennesimo paese in cui scoppiano violente rivolte cittadine, dopo che la rivoluzione in Tunisia ha portato alla fuga del dittatore Ben Ali.

La manifestazione indetta stamattina dall'opposizione di centrosinistra per chiedere le dimissioni di Sali Berisha e del suo entourage è presto degenerata in uno scontro durissimo con la polizia. Spari da entrambi i fronti, auto date alle fiamme e cariche per reprimere le centinaia di persone scese in piazza per protestare. Il capo dell'opposizione, Edi Rama, accusa la forze dell'ordine di aver provocato i manifestanti e cercato lo scontro. Mentre Rama chiede una soluzione politica della situazione, dalla maggioranza si parla di un tentativo di golpe con a capo proprio il leader socialista. Momenti di grande tensione quando i manifestanti hanno fatto irruzione nei giardini del Palazzo del Governo. La polizia si è asserragliata all'interno per difendere il premier Sali Berisha, mentre all'esterno diversi alberi venivano dati alle fiamme. Soltanto grazie a lacrimogeni e idranti, la Polizia ha potuto disperdere la protesta.

I motivi della rivolta cittadina sono da ricercarsi nello scandalo che ha coinvolto il vicepresidente Ilir Meta, accusato da Dritan Prifti del Movimento socialista per l'integrazione con la diffusione di un video compromettente. Nel filmato si vedono Meta e Prifti discutere di gare d'appalto, di amici da sistemare e concessioni da fare a personaggi influenti dell'economia albanese. Meta si è difeso sostenendo che il video è stato manomesso e montato ad hoc per mostrare cose inesistenti e che dietro ci sarebbe la mafia albanese.

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