Nella galassia on line delle escort e dei clienti detti anche “punter” si sta affermando una forma di mediazione fornita da alcuni siti, e non legata allo sfruttamento, anche se necessariamente adiacente a questo. Si tratta di una guida, come si fa con i ristoranti e luoghi di vacanza, in cui i clienti recensiscono le donne con le quali sono stati, per lo più escort (quindi con un prezzo base da 50 euro in su) ma anche prostitute in strada, e frequentatrici di privé. I clienti recensori le raccomandano o le sconsigliano, si lamentano di alcune prestazioni e ne esaltano altre, rimandano poi a link per rintracciarle precisando il livello di veridicità tra la foto pubblicata e la realtà. Del resto il sito nasce proprio da questa esigenza: “quella foto della escort pubblicata su internet corrisponde al vero?”
“A me quella me puzza de sòla” dice esplicito un cliente romano. “Perché fingono queste, che ci fanno sprecare benzina?” si lamenta un altro, che non ci sta che le escort si comportino come un negoziante che deve vendere la merce. Attraverso le tante sezioni del sito si possono estrapolare i tratti umani più ricorrenti del cliente medio. Durante quel rapporto a pagamento si consuma la più grande messinscena delle illusioni, fino a punte patetiche.
Il Formale
Il cliente che vuole la verità sull'amore
I moralisti
Il salutista
Il romantico
Il sociologo delle donne
Il frustrato grave
Conclusioni: l'umiliante desiderio di un'altra verità
Il formale
Ha delle esigenze di buona e civile comunicazione. Nel sito di recensioni escort si autocensura la parola “ prostituta” . “Personalmente trovo molte ragazze che chiamo al telefono qui a Roma intrattabili. Ti rispondono male se gli chiedi da dove vengono, se gli dici di alzare la voce perché non si sente, ti riattaccano: sono tutte uguali, ma debbo dire che quelle latine di origine sono assolutamente le più….. mi avete capito no? Sarò sfortunato io?”
Il cliente che vuole la verità dell'amore
Mi risponde in maniera molto cordiale e concordo l'ora della visita. Decido di andare, location buona. Il parcheggio è comodissimo ma solo a pagamento (0.80 all'ora). Salgo, mi trovo una che somiglia alla tizia dell'annuncio (potrebbe essere lei ma qualche anno dopo). Comunque rispecchia quello che amo: cioè le tette grosse. Per il resto lo valuto e dopo un social time buono, mi offre da bere. A me è piaciuto sul serio e a lei sembra piacere. Poi mi chiede in che modo continuare e dico “doggystile” e lei sopra… quindi dopo averle fatte tutte e due e sembra seriamente che le piaccia sul serio, sembra veramente partecipativa… le chiedo di finire in “CIM” e lei ci sta senza battere ciglio. Non ha fatto la furba.
Questo cliente non si chiede neanche se per caso lei stia fingendo, si convince del contrario, anche se è ovvio che quel tipo di rapporto non darà mai piacere a nessuna.
I moralisti
Questa è la più diffusa categoria di cliente che va a escort. Sebbene siano gli attori principali della grande finzione esercitata nei confronti di familiari, amici, la moglie o compagna eventuale, oltre che con se stessi nutrono il più grande disprezzo per le prostitute. In particolare quando non dicono la verità in tv. Così si indigna uno:
Non so se qualcuno di voi ha visto ieri alle Iene l'intervista alla ragazza argentina recensita anche da me. La signorina dice che non fa la escort ma l'accompagnatrice. E come no! Quello che veniva fuori dall'intervista era l'immagine di una professionista che arrivava al rapporto solo in casi particolari. E non vi dico quando ha sparato le cifre totalmente non corrispondenti al suo prezzo.
Poi si rivolge direttamente alla escort sperando che legga:
Io per certe cose ho un database in testa cara, ti ho incontrata più di due anni fa, e nella situazione eri qualcosa di molto più basso di un'accompagnatrice. A volte da una parte per fare spettacolo non si indaga minimamente, dall'altra pur di apparire si direbbe il contrario di tutto.
Gli replica un altro che odia l'ipocrisia, la finzione, e il mestiere di prostituta. Il suo contributo attivo allo squallore non è considerato. Né lui sembra esserne consapevole:
“Ben detto! Purtroppo questo tipo di squallide ragazze, quando le metti davanti a una telecamera diventano tutte o santarelline che non fanno mai sesso con i clienti oppure diventano tutte super escort che per scopartele devi sborsare 2000 euri . Ma quando mai! Certo se c'è il fesso che paga un botto di soldi..”
Un altro ancora segue lo scambio, ma ha la netta sensazione che non si può permettere una escort da duemila euro. Allora se la prende con ciò che la escort potrebbe fare di quei soldi: solo per questo dovrebbero essere punite. Malgrado i contenuti e lo squallore del concetto espresso non ce la fa proprio a scrivere “puttana” . Perciò se lo censura:
Queste p….. a differenze di quelle in strada, lo fanno perché sanno che in 1 anno di lavoro si vanno a comprare la villa in Romania, in Brasile o in Colombia…..bè, bisognerebbe presentarsi da loro con 30 euro e zitte e mute.
Il salutista
Occhio regà, la finta mora precedentemente recensita si è ora spostata a Ponte di Nona.
Come già raccontato è un'attempata col vizio del fumo.
Il romantico
Si trova davanti una specie di inizio di relazione. E' intenerito e vorrebbe sapere di più di lei. Ma la sconosciuta che lui ha appena pagato, spera di scordarsi subito dopo il cliente.
Avevo notato annunci sporadici con titolo "Ragazza non professionista" senza telefono e senza foto. Sono piuttosto sensibile al discorso No Prof per cui rispondo.Uso un terzo account per contattarla usando un linguaggio molto più "educato", risponde come Eleonora proponendo il solito massaggio. Dopo un po'di tira e molla, sempre con toni educatissimi, accetta una sessione full escluso lato b. Al telefono è molto socievole, dice che lo fa per arrotondare e non fa molti incontri. Ci accordiamo per vederci il giorno dopo in un parcheggio di Napoli. Arrivoin anticipo, squilla il telefono: “ciao dove sei?”, “eccomi ti vedo!”. Si presenta una ragazza dall'aspetto giovanile, capelli corti, fisico snello, chiaramente imbarazzata. Per certi versi mi rammenta la Caterina già recensita. Quattro chiacchiere, un caffè e mi sento chiedere: allora, ti vado bene?Mentre andiamo verso un albergo, indicato da lei (perchénon prende il documento della donna), si fa un po' di social. Ad oggi mi rendo conto di non sapere quasi nulla su di lei. Appena entrati apre una busta che aveva e tira fuori creme, shampoo, body lotion… decisamente molto attenta all'igiene sua e mia, ah, mi aveva chiesto di provvedere io ai preservativi. Alla fine di tuttonon so assolutamente nulla di lei, né il nome vero, nél'età, figurarsi il telefono. Ho intuito che lavora in qualche studio professionale e per gestire le sue assenze deve organizzarsi qualche giorno prima.
Il sociologo delle donne
Secondo il mio modesto parere, il masochismo nelle donne è molto diffuso, ma si esprime in modo diverso, non sessuale. L'esempio emblematico è l'amore incondizionato che alcune donne provano verso uomini che non le ricambiano veramente. All'inizio sono attratte dall'uomo fisicamente piacente (le donne sono molto superficiali) poi si innamorano di questo e meno sono considerate più si attaccano sentimentalmente: se non è masochismo questo!
Un'analisi parzialmente accettabile. Ovviamente lui non ha nessuna responsabilità nel masochismo delle donne.
Il frustrato grave
"Cerco ragazza/donna schiava, da dominare sessualmente da possedere senza avere nessuna lamentela di sorta. Ok anche umiliazioni, bondage però tassativo non estremo. Se vi intriga la cosa? Scrivetemi. Vi aspetto!”.
Conclusioni
Nelle testimonianze riportate è stato fatto un minimo di editing, corretti gli errori più evidenti di grammatica e di costruzione sintattica, eliminate le descrizioni dettagliate di eiaculazioni e di rapporti anali e orali. La scrittura dei recensori di questo sito rivela un cliente di cultura medio bassa, con buona, a volte ottima disponibilità economica (siamo sempre attorno agli 80 euro a prestazione). Spesso parlano di un “dopo il convegno”, e “la mia auto di grossa cilindrata”. Queste informazioni, scambiate tra gli utenti con dei nickname, sono una variegata mappa antropologica della clientela maschile: alla base del rapporto più falso del mondo cercano tutti una qualche verità, un frammento di umanità e di reciprocità che è esattamente quello azzerato dalla cessione di denaro in cambio di assoggettamento. Il desiderio manifestato dalla prostituta viene descritto come uno dei tratti più ambìti. E del resto il fattore tempo e ricchezza di attenzioni (oltre che di prestazioni) sono le voci in più per far crescere il prezzo. Alcuni si soffermano sugli orgasmi multipli che le prostitute avrebbero avuto senza chiedersi che numero di cliente siano, senza che la logica più semplice giunga in aiuto: due orgasmi a cliente, poniamo, se uno è il cliente numero quattro, quella donna avrebbe avuto nello spazio di tre ore una cosa come otto orgasmi. Ma ognuno fa finta con se stesso di essere l'unico cliente. Il prescelto.
La maggior parte delle volte si tratta di mariti di qualche donna che non sa che il loro partner, forse, sta prendendo una malattia: l'assenza di preservativo è considerato un tratto particolarmente a favore nella selezione della escort. E' evidente, anche qui, che si sentono gli unici clienti: un'ulteriore alienazione da quel rapporto di cui parlano invece con dovizia di dettagli. Nel panorama del disprezzo generale entro cui avvengono gli incontri, prima di tutto c'è la salute della prostituta e della propria compagna magari madre dei propri figli. Ovviamente, a nessuno viene in mente che una prostituta che vuole accontentare il cliente non potrà che peggiorare le cose: “fa rapporto orale senza preservativo, e ingoia tutto”. Malattie comprese, per il prossimo che scrive felice: “e durante il rapporto, lei ti toglie il preservativo”.