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Ti rifiuti di pagare il mantenimento dopo il divorzio? Rischi fino a un anno di carcere

Da domani entra in vigore l’articolo 570 bis del codice penale, che prevede per chi non corrisponde l’assegno di mantenimento disposto dal giudice, fino a un anno di carcere o fino a 1032 euro di multa.
A cura di Charlotte Matteini
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Non pagare gli alimenti disposti dal giudice in caso di divorzio da ora in poi potrà portare in carcere. Da domani entra in vigore una nuova norma relativa al diritto di famiglia, l'articolo 570 bis del codice penale, che prevede la detenzione fino a un anno o una multa fino a 1032 euro in caso l'ex coniuge si sottragga "agli obblighi di assistenza inerenti alla responsabilità genitoriale o alla qualità di coniuge". In parole povere, l'ex marito o l'ex moglie che si rifiutano di corrispondere il cosiddetto "assegno di mantenimento" rischiano di finire in carcere fino a un anno.

"Si amplia la tutela legale che il codice penale offre in ambito familiare, sia da un punto di vista soggettivo (tutela estesa dai soli discendenti anche agli ex coniugi) che oggettivo (il reato verrà commesso non solo da chi faccia mancare i mezzi di sussistenza, ma anche da chi ometta di versare l'assegno di mantenimento). L'art. 570 limitava la pena al genitore che faceva mancare i mezzi di sussistenza ai propri discendenti, generalmente ai propri figli. Ora quelle pene si applicano al coniuge che si sottrae all'obbligo di corresponsione di ogni tipologia di assegno dovuto in caso di scioglimento, di cessazione degli effetti civili o di nullità del matrimonio, ovvero vìola gli obblighi di natura economica in materia di separazione dei coniugi e di affidamento condiviso dei figli", ha spiegato all'agenzia di stampa Adnkronos l'avvocato Giuseppe Mauro, esperto di diritto di famiglia.

Fino a oggi il reato sussisteva solamente nel caso in cui il coniuge facesse mancare al figlio cibo, vestiti o la casa, non però a chi non corrispondeva l'intera cifra di mantenimento disposta dal giudice. Con questa nuova norma, però, che comunque prevede il carcere come extrema ratio e in caso di reiterazione del reato, dopo più sentenze la detenzione diventa davvero un rischio.

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