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Terrorismo, la Dda di Bari ordina tre fermi: “Progettavano attentati in Italia”

Altri presunti membri della cellula terroristica sarebbero fuori dall’Italia. Per gli inquirenti avevano armi e immagini dei sopralluoghi in porti, aeroporti e centri commerciali.
A cura di Antonio Palma
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Operazione antiterrorismo oggi a Bari dove i carabinieri del Nucleo Investigativo e del Ros hanno eseguito tre decreti di fermo nei confronti di cittadini di nazionalità afghana accusati di progettare attentati anche in Italia con l'aiuto di altre persone ora in fuga. L'operazione è scattata a seguito di una lunga  indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari e durata oltre un anno. Come riportato dal quotidiano La Repubblica, l'inchiesta era stata avviata dopo la segnalazione di un uomo, poi finto tra gli indagati, che si aggirava all'esterno di un centro commerciale del capoluogo pugliese, l'Ipercoop di Santa Caterina, filmando la struttura. Dai successivi accertamenti gli inquirenti avrebbero individuato una vera e propria cellula terroristica che secondo i pm baresi sarebbe legata all'Isis e ad al Qaeda. Della cellula farebbero parte almeno cinque persone di cui però due sarebbero già partiti per l'Afghanistan, due fermati a Bari e un altro a Milano. Nell'ambito della stessa operazione due persone, un altro afghano e un pakistano, sono indagate e sottoposte a fermo per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Al Gruppo la Dda di Bari contesta il reato di associazione per delinquere con "finalità di terrorismo internazionale, in Italia e all'estero, realizzando anche in Italia (oltre che in Francia, in Belgio) un'associazione criminale, costituente articolazione o comunque una rete di sostegno logistico di una organizzazione eversiva sovranazionale di matrice confessionale, funzionalmente collegata all'organizzazione terroristica internazionale denominata Isis, all'emirato Islamico dell'Afghanistan e di Al Qaeda". Per gli inquirenti il gruppo era impegnato attivamente nella preparazione di azioni terroristiche da attuarsi "contro governi, forze militari, istituzioni, organizzazioni internazionali, cittadini ed altri obiettivi civili". "L'organizzazione, che aveva disponibilità di armi, predisponeva, tramite la preventiva ispezione dello stato dei luoghi (anche con documentazione fotografica e video), attentati terroristici presso aeroporti, porti, mezzi delle forze dell'ordine, centri commerciali, alberghi oltre che di altri imprecisati attentati terroristici in Italia  e Inghilterra" scrivono ancora gli inquirenti.

Nei cellulari foto del Colosseo e un selfie col sindaco

Nei loro cellulari infatti i carabinieri avrebbero trovato diverse foto e filmati che rappresenterebbero veri e propri sopralluoghi davanti ad aeroporti, porti, centri commerciali, alberghi, sia nel nostro Paese che in Inghilterra. Tra questi oltre al centro commericale barese anche un'area interna dell'aeroporto di Bari, il Circo Massimo, il Colosseo e diversi luoghi di Londra come il centro commerciale West India Quay. Nei loro telefoni anche molto materiale ideologico di propaganda jihadista e foto in cui si fanno ritrarre con fucili d'assalto, per gli inquirenti un segnale della "disponibilità di armi da utilizzare per la preparazione di attentati". Uno dei presunti terroristi, Hakim Nasiri, è stato fotografato anche insieme al sindaco di Bari, Antonio Decaro, durante la Marcia degli Scalzi del 10 settembre 2015, la manifestazione organizzata in tutta Italia in segno di solidarietà e integrazione in favore dei cittadini immigrati.

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