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Terrore in sinagoga a Gerusalemme: assalto con pistole e asce, 6 morti

Due uomini si sono lanciati contro i fedeli con asce e coltelli e sono stati a loro volta uccisi, numerosi feriti. Hamas rivendica l’attacco.
A cura di Antonio Palma
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Terrore questa mattina a Gerusalemme, in Israele. Alcuni uomini si sono introdotti in una sinagoga della città, nel sobborgo di Har Nof su Agasi street, assaltandola armi in pugno e a volto scoperto. Secondo fonti militari israeliane, l'attacco terroristico sarebbe stato compiuto da almeno due uomini armati di pistole, asce e coltelli che, una volta entrati in sinagoga, si sono scagliati contro i fedeli in preghiera uccidendone alcuni e ferendone molti altri. L'assalto si è concluso con l'uccisione degli stessi assalitori da parte della sicurezza israeliana. I media locali parlano di un attacco molto violento e citano testimoni sul posto che hanno raccontato di una "scena terrificante" con gente stesa a terra in una pozza di sangue. Secondo le prime e frammentarie informazioni, sarebbero state uccise almeno quattro persone, oltre ai due assalitori, mentre sono una decina quelle ferite, alcune anche in modo grave. "Si è trattato di un attentato terroristico", ha sentenziato senza nessun dubbio un portavoce dell'esercito israeliano.

La rivendicazione di Hamas

A togliere ogni dubbio sulla matrice dell'attacco, poco dopo l'attentato, è stata la rivendicazione da parte di Hamas. Il gruppo palestinese che controlla la Striscia di Gaza infatti spiega che l’attacco alla sinagoga di Gerusalemme è la rappresaglia alla tensione dei giorni scorsi sulla Spianata delle Moschee e all’uccisione di un autista di autobus palestinese di una ditta israeliana che però secondo la polizia israeliana si sarebbe suicidato. L'uomo, il 32enne Yusuf Hasan al Ramuni residente nel quartiere di Ras al Amud a Gerusalemme Est, è stato ritrovato morto impiccato nella notte tra domenica e lunedì nella zona industriale di Har Hotzvim, a Gerusalemme Ovest.

Netanyahu annuncia una dura reazione

Duro monito invece da parte del premier israeliano Benyamin Netanyahu che oltre ad accusare Hamas questa volta si è scagliato anche contro il presidente palestinese Abu Mazen. Netanyahu infatti ha accusato entrambi di essere responsabili dell'attacco perché "conseguenza diretta del loro incitamento, un incitamento che la comunità internazionale ha irresponsabilmente ignorato". "Reagiremo duramente alla crudele uccisione di ebrei che si erano recati a pregare, da parte di biechi assassini" ha annunciato il premier israeliano che ha anche convocato per oggi una consultazione urgente con i responsabili alla sicurezza. Dal suo canto però il presidente palestinese ha condannato l'attentato, ricordando che l'Anp "ha sempre condannato la morte di civili da ogni parte e condanna oggi l'uccisione di fedeli in una sinagoga a Gerusalemme ovest"‘. Condanna dell'attentato dal segretario di Stato Usa, Kerry, che parla di "Puro terrore inumano", e da parte del nostro ministro degli Esteri, Gentiloni, che ha manifestato "la più ferma condanna per l'ignobile attacco armato".

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