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Parigi, resta alta l’allerta. In tutta la Francia centinaia di migliaia di persone in piazza

Un doppio blitz delle teste di cuoio ha messo fine a tre giorni di sangue e paura in Francia (e in tutto il mondo). Oggi si segnalano ben due falsi allarmi, uno a Disneyland Paris, l’altro davanti alla sinagoga di rue Clovis. Tuttavia centinaia di migliaia di cittadini sono scesi in piazza.
A cura di Biagio Chiariello
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Ore 17.30 – Domani alla grande manifestazione di Parigi non ci sarà il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che ha deciso di non partecipare alla marcia repubblicana per ragioni di sicurezza malgrado l'imponente schieramento di forze: nella capitale francese saranno infatti presenti oltre 2mila poliziotti e 1.350 militari. Lo ha reso noto il ministro degli interni Bernard Cazeneuve.

Ore 16.30 – La speranza sta avendo la meglio sulla paura centinaia di migliaia di persone infatti sono scese a marciare in numerose città della Francia in supporto a Charlie Hebdo. A Tolosa la mobilitazione più importante e significativa: qui, infatti, nel 2012 sette persone vennero uccise dalla follia dell'estremista islamico Mohamed Merah. Ma le piazze sono piene anche a Besancon, Pau, Nantes e Nizza in attesa della grande manifestazione di domani a Parigi, dove sono attese un milione di persone. Non ci sarà Marine Le Pen, non gradita dagli organizzatori, che andrà a sfilare a Beaucaire, città di 16mila abitanti governata da un sindaco di estrema destra.

Ore 13.30 – Il Crif smentisce gli spari davanti alla sinagoga – Dopo aver scritto di spari davanti alla sinagoga di rue Clovis Hugues, è lo stesso Crif a smentire tutto tramite un tweet. La sinagoga è situata proprio in quel 19mo arrondissement dove la "filiera irachena" che reclutava aspiranti jihadisti e di cui fece parte Cherif Kouachi, uno dei due fratelli protagonisti della strage di Charlie Hebdo.

Ore 13.15 – CRIF: PARIGI, SPARI DAVANTI ALLA SINAGOGA – Colpi d'arma da fuoco davanti alla sinagoga di rue Clovis a Parigi: lo dice il Crif, il consiglio rappresentativo degli ebrei di Francia. La sparatoria è confermata da un messaggio pubblicato da qualche minuto su Twitter, il Consiglio Rappresentativo delle Istituzioni Ebraiche di Francia, afferma: "Allerta: Colpi d'arma da fuoco davanti alla Sinagoga Rue Clovis Hugues Paris 19. La Polizia sta intervenendo".

Ore 12.55 – Salvini: "Ci sono milioni di musulmani pronti a sgozzare" – "L'Islam è pericoloso: nel nome dell'Islam ci sono milioni di persone in giro per il mondo e anche sui pianerottoli di casa nostra pronti a sgozzare e a uccidere". Lo ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini, secondo il quale l'Islam "non è come le altre religioni e non va trattato come le altre religioni".

Ore 12.30 – Parigi, l'allerta resta massima – Il governo francese ha deciso di confermare ancora per il fine settimana il massimo livello di allerta antiterrorismo del piano Vigipirate in tutta la regione di Parigi, l'Ile-de-France, dopo i tre giorni di terrore che hanno sconvolto Parigi.

11.45 – Jean-Marie Le Pen: "Io non sono Charlie" – "Je ne suis pas Charlie", "io non sono Charlie". Jean-Marie Le Pen, storico leader dell'estrema destra francese del Front National, oggi guidato dalla figlia Marine (che nei giorni scorsi, nel pieno della crisi, ha twittato una sua foto con la scritta"Keep calm and vote Le Pen"), prende le distanze dalla solidarietà internazionale sulla strage nella redazione del periodico.

La Francia si sveglia oggi, 10 gennaio 2015, da un incubo durato tre giorni. Ieri il doppio blitz delle teste di cuoio nella tipografia di Dammartin in cui sono infatti morti i fratelli  responsabili della strage di Charlie Hebdo, e nel supermercato ebraico di Port de Vincennes, a Parigi, in cui è rimasto ucciso il sequestratore e killer di Montrouge Ademy Coulibaly, che chiedeva il rilascio degli stessi assassini integralisti che mercoledì mattina hanno dato il via alle 72 ore di sangue e morte, di paura e tensione con ripercussioni in tutto il mondo. Diciassette morti, se si escludono i tre terroristi rimasti uccisi. Gli ultimi sono i quattro ostaggi presi da Coulibaly (la sua compagna è ancora ricercata): lo ha confermato il presidente francese François Hollande in un breve discorso alla nazione in diretta tv, riferendosi al sequestro nel negozio ebraico. “Nel supermercato kosher è stato commesso un atto antisemita spaventoso, esecrabile”, ha commentato il presidente francese. “Questi fanatici – ha quindi ammonito – non hanno nulla a che fare con l'Islam. Non hanno niente a che fare con la religione musulmana”. “Siamo fieri delle forze dell’ordine, da questa prova usciremo ancora più forti”, ha poi detto Hollande, sottolineando che "le minacce non sono finite ma ne usciremo ancora più forti". C’è da dire che Francia ha mobilitato oltre 88.000 uomini per rispondere alla crisi e durante la notte per le ricerche sono stati mobilitati tra l'altro cinque elicotteri. Tuttavia il primo ministro francese Manuel Valls ha ammesso delle crepe nella gestione dell’emergenza. “Quando ci sono 17 morti, allora ci sono stati errori”.

Al-Qaeda rivendica e minaccia

Nella serata di ieri è arrivata una rivendicazione di Aqap (al-Qaeda nella Penisola araba, il gruppo yemenita a cui hanno dichiarato di appartenere gli attentatori) tramite il sito The Intercept. “La leadership di Aqap ha diretto e ha scelto gli obiettivi per vendicare l’onore del Profeta”. L’attacco è stato diretto contro la Francia “in particolare per il suo ruolo nella guerra contro l’Islam e le nazioni oppresse”. Restano nel mirino per futuri attentati, tutti i paesi occidentali, “soprattutto Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia”. A Washington intanto, responsabili della sicurezza hanno affermato che Chèrif e Said Kouachi  erano iscritti da anni nella lista nera americana del terrorismo.  Fonti ufficiali di Sanaa confermano che almeno uno dei fratelli Kouachi è sospettato di aver combattuto nelle file di al Qaida in Yemen.

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