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Terremoto in Giappone, totalmente esposte le barre di uranio nella centrale nucleare di Fukushima

Potrebbe essere in corso la fusione del nucleo del reattore numero 2 di Fukushima, dove le barre di uranio sono totalmente esposte dopo che l’acqua di mare utilizzata per il raffreddamento è totalmente evaporata. Si attende la nuova Chernobyl.
A cura di Alessio Viscardi
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L'esplosione della centrale nucleare di Fukushima causata dal terremoto in Giappone e dal successivo Tsunami continua a far tremare il mondo. Mentre il governo afferma che è improbabile un'esplosione atomica dello stabilimento energetico, la Reuters ribatte la notizia che le barre di combustibile nucleare del reattore 2 di Fukushima Daiichi sono totalmente esposte e non più sommerse dalle acque di raffreddamento. Lo rende noto la Tepco, la società elettrica che gestisce l'impianto, che fa sapere anche che la fusione del nocciolo 2 potrebbe essere in atto. Con le barre totalmente esposte, il rischio di fusione del nucleo centrale è altissimo e il mondo si prepara con terrore a dover fronteggiare una indescrivibile perdita radioattiva.

La fusione del nucleo avviene quando le barre di zirconio, che contengono l'uranio utilizzato come combustibile, non vengono più raffreddate. Il nocciolo radioattivo della centrale arriva a migliaia di gradi e si liquefa. Con la sua fusione, la struttura di contenimento viene distrutta e il materiale contaminato viene diffuso nell'ambiente circostante. Fortunatamente, il reattore non esplode come una bomba atomica.

I reattori di Fukushima sono attivi dal 1971, le due esplosioni che hanno esposto le strutture di contenimento dei nuclei radioattivi complicano le operazioni di raffreddamento. L'esposizione agli agenti atmosferici delle barre di combustibile rende la situazione disperata. L'acqua di mare utilizzata per raffreddarle è totalmente evaporata.

Sono state evacuate 180 mila persone, ma sono 160 i soggetti già contaminati dalle radiazione. Una portaerei che stava effettuando misure sulla radioattività del mare a 160 chilometri dalla costa è dovuta allontanarsi per gli alti valori registrati. La radiazione assorbita da chi si trova nei pressi della centrale nucleare di Fukushima in un'ora è pari alla quantità massima che un uomo assorbe in un anno.

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