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Terremoto in Emilia del 20 maggio 2012

Terremoto in Emilia, il dramma degli sfollati e la solidarietà del Governo

La terra continua a tremare, oltre 5000 sfollati e danni ingenti al patrimonio artistico e alle aziende dell’Emilia Romagna. La situazione nelle zone colpite dal sisma non è semplice ma Monti promette stop ai pagamenti e coperture adeguate.
A cura di Susanna Picone
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La terra continua a tremare, oltre 5000 sfollati e danni ingenti al patrimonio artistico e alle aziende dell’Emilia Romagna. La situazione nelle zone colpite dal sisma non è semplice ma il Governo Monti promette stop ai pagamenti e coperture adeguate.
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Terremoto in Emilia del 20 maggio 2012

Ore 17 – Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza per i territori delle province di Bologna, Modena, Ferrara e Mantova colpiti dal sisma del 20 maggio 2012, “fissandone la durata a 60 giorni e attribuendo la competenza a coordinare gli interventi al Capo del Dipartimento della Protezione Civile”. Secondo quanto si legge nel comunicato diffuso da palazzo Chigi al termine del Cdm, “Il governo oggi ha iniziato l'esame di un intervento che consenta ai Comuni colpiti" dal terremoto "un allentamento del patto di stabilità interno”. Il presidente del Consiglio, nella sua qualità di ministro dell'Economia e finanze, ha annunciato il suo proposito di rinviare il pagamento dell'Imu per le abitazioni e gli stabilimenti industriali che saranno dichiarati inagibili. "Entrambe le misure – si legge – saranno operative nel momento in cui le Regioni, con l'ausilio delle autorità locali, avranno terminato il censimento delle effettive necessità, e ciò al fine di stabilire la necessaria copertura finanziaria". Inoltre, "come previsto dalla recente riforma della Protezione civile, le ordinanze emanate nei prossimi 20 giorni saranno immediatamente efficaci. In questa fase il capo della Protezione civile agirà con massima flessibilità e libertà, senza bisogno di acquisire concerti o visti preventivi. Successivamente le ordinanze dovranno ricevere il concerto del ministero dell'Economia e delle finanze, limitatamente ai profili finanziari".

La situazione in Emilia Romagna, in seguito al terremoto che sabato notte ha portato morte e distruzione soprattutto nelle province di Modena e Ferrara, non accenna a migliorare e la paura, mista a rabbia, e il disagio dei cittadini colpiti dalla tragedia è sempre più evidente. I numeri del terremoto diventano ogni giorno più drammatici: oltre alle sette vittime di sabato notte (si tratta di quattro operai che stavano lavorando in fabbrica e tre donne) e alle decine di feriti provocati dai crolli, aumenta la conta degli sfollati, di coloro costretti ad abbandonare le loro abitazioni, crollate o dichiarate inagibili. Stando agli ultimi numeri forniti alla Camera dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, sono ben 5.262 le persone evacuate, la loro paura più grande è, tra l’altro, quella di essere abbandonati a se stessi. Anche se rallentate dal maltempo, le operazioni di soccorso proseguono: nelle province di Ferrara, Modena e Mantova sono al lavoro 690 Vigili del fuoco, provenienti da diverse regioni e sono oltre 2200 gli interventi di soccorso effettuati finora, molti di questi per verificare la stabilità degli edifici. Si lavora proprio per permettere a quanti più sfollati possibili di poter rientrare nelle loro abitazioni.

Un premier contestato che rassicura: “Il Governo farà il necessario” – La rabbia dei cittadini emiliani, o almeno di un gruppetto presenti a Sant’Agostino, uno dei Comuni maggiormente colpiti dal sisma e prima tappa della visita del premier Monti di stamane, si è manifestata proprio contro il presidente del Consiglio, accolto nelle zone terremotate con fischi e grida. Contestazioni che, come è stato sottolineato anche da Catricalà, erano però estranee al terremoto facendo riferimento invece alle tasse (in particolare all’Imu) che gravano sulla popolazione. Monti, da parte sua, proseguendo nel suo viaggio di “ricognizione” nei Comuni colpiti, ha spiegato che il Governo vuole aiutare i terremotati con un provvedimento di emergenza: “C’è la necessità di sospendere i pagamenti fiscali – ha detto Monti – e di stimolare le banche ad aiutare gli imprenditori che devono riprendere immediatamente l’attività lavorativa”. Da Roma e dal Consiglio dei Ministri sarà poi decretato lo stato d'emergenza.

I terremotati non possono sostenere il pagamento delle tasse – L’apertura di Monti su un possibile stop ai pagamenti fiscali per i terremotati viene accolta positivamente da più parti, compreso il Codacons che ha dichiarato che è necessario un provvedimento del genere. La sospensione del pagamento, per il presidente Rienzi, deve valere anche per le piccole e micro imprese che stanno facendo la conta dei danni subiti, specie nel settore agricolo: “Il mancato stop ai pagamenti in favore delle imprese equivarrebbe a condannare a morte migliaia di piccole aziende già strozzate dalla crisi economica”. La preoccupazione per le tantissime aziende agricole che hanno subito danni è stata espressa anche dalla Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) che ha fatto notare la presenza di imprenditori agricoli che hanno perso tutto, stalle, fienili, cascine, magazzini, e ai quali non si può chiedere di pagare un’imposta su fabbricati rasi al suolo dal terremoto o di rispettare altre scadenze fiscali e previdenziali.

Tanti i danni, la preoccupazione per il patrimonio artistico distrutto – Come è noto, le province di Modena e Ferrara sono quelle che, oltre ad aver pagato con vite umane il dramma del terremoto, hanno subito anche ingenti danni al patrimonio culturale riguardo il quale lo stesso Monti ha fatto riferimento dicendo che c’è la necessità di riattivare il tessuto industriale e affrontare i danni diffusi e gravi al patrimonio culturale. Tra Sant’Agostino, Finale Emilia e San Felice sul Panaro, i Comuni dell’epicentro del sisma, sono andate distrutte chiese, castelli, torri e rocche, i centri storici sono completamente devastati e con essi c’è la disperazione dei cittadini, molti dei quali convinti che il loro patrimonio artistico e i loro simboli storici saranno persi per sempre. Si parla di decine di milioni di euro di danni, ma l’allarme arriva non solo dalle zone più colpite. Anche il governatore della Regione Lombardia Formigoni ha stimato, per la sua regione, “danni più gravi del previsto, forse 100 milioni di euro”. Danni tali che, ha detto il Governatore Errani, è quasi inutile fare stime.

Continuano le scosse, rotte le tubature di acqua e gas – Intanto anche l’ultima notte degli emiliani, come le precedenti, è stata tutt’altro che tranquilla. Lo sciame sismico continua e, in alcuni casi, sono state avvertite scosse piuttosto consistenti. L’ultima rilevante questa mattina, di intensità 3.8, si è verificata quando sul territorio emiliano era ancora presente il premier Monti. Scosse di terremoto che, questa notte, oltre a far paura hanno provocato nuovi danni, compresa la rottura delle tubature di acqua e di gas nel comune di Finale Emilia. C'è bisogno di aiuto, a partire da un numero maggiore di coperte per il freddo necessarie agli sfollati delle tendopoli Finale Emilia. La fine dell'emergenza appare lontana.

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