Terremoto Giappone, ancora alto il rischio di una catastrofe nucleare: evacuate 140 mila persone
Il Giappone vive "la crisi più grave dalla seconda guerra mondiale". A dirlo è stato il primo ministro, Naoto Kan, in un nuovo messaggio diretto al suo popolo dopo il terremoto e lo tsunami che hanno sconvolto il Giappone due giorni fa. Alla catastrofe che potrebbe aver causato più 10.000 vittime, si aggiunge la paura per una nuova Chernobyl, con due centrali nucleari gravemente danneggiate dal terremoto.
Infatti dopo la centrale di Fukushima, le autorità giapponesi hanno decretato lo stato d'emergenza nella centrale di Onagawa come conferma l'Agenzia internazionale dell'energia atomica (AIEA): "Le autorità giapponesi– ha scritto in un comunicato l'AIEA- hanno decretato il livello di allerta per la centrale di Onagawa". Il provvedimento sarebbe stato preso dopo la constatazioni di livelli di radioattività molto superiori ai livelli normali nell'area vicino alla centrale.
La situazione a Onagawa si somma a quella più "grave" di Fukushima, come ha ammesso lo stesso premier giapponese, Naoto Kan che non ha nascosto la complessità del problema rassicurando però la popolazione che "non ci sarà un'altra Chernobyl". L'allarme però resta altissimo e si è teme che, dopo l'esplosione al reattore numero 1 della centrale nucleare, possa esplodere anche il reattore numero 3. Fino a questo momento 22 persone sono stata contaminate ma il bilancio potrebbe essere ben più alto.
Per questo motivo le autorità nipponiche hanno evacuato più di 140 mila persone dall'area in cui sorgonircostante a Fukushima 1 e Fukushima 2. Secondo l'Aiea, dall'area di Fukushima 1 sono state evacuate 110 mila persone che si trovavano all'interno di un raggio di 20 chilometri dall'impianto. Dall'area attorno alla seconda centrale sono state fatte evacuare 30 mila persone.
