Terremoto Emilia, i soldi degli sms ancora non sono arrivati a destinazione
A luglio era arrivata la buona notizia, gli italiani ancora una volta si erano dimostrati un popolo molto solidale e tutte le raccolte fondi attivate per la ricostruzione post sisma in Emilia avevano avuto grande successo. In totale si era parlato di una cifra raccolta poco inferiore ai 28 milioni di euro, in particolare gli italiani avevano donato ben 15 milioni di euro attraverso i cosiddetti sms solidali. I soldi sarebbero poi dovuti passare alla Protezione Civile che li avrebbe usati secondo le esigenze, a tutti noi potrebbe sembrare cosa semplice ma in realtà si è subito capito che le lungaggini burocratiche non avrebbero permesso ai soldi di arrivare a destinazione prima di ottobre. Il magazine Vita però ha scoperto che all’inizio di settembre il lungo iter sembrava non fosse nemmeno partito, “i fondi non sono ancora arrivati, sono ancora nelle casse degli operatori telefonici” aveva fatto sapere l’Ufficio Stampa Regione Emilia Romagna. In realtà le cose sembrano un po’ diverse, come riporta sempre il magazine del no profit, sia la Telecom che la Vodafone hanno assicurato che il denaro raccolto è già stato girato alla Protezione civile, che effettivamente ha ammesso che più della metà dei soldi sono già arrivati nelle loro casse, ma che gli stessi non potranno ancora essere usati.
Ancora non è stato nominato il Comitato dei Garanti – L’iter da seguire fanno sapere dalla Protezione civile è ancora lungo, il denaro donato dagli italiani “per una questione di tracciabilità e sicurezza deve passare prima alla Tesoreria dello Stato presso la Banca d'Italia, che poi provvederà a depositarlo sul conto della Protezione Civile” ha spiegato Francesca Maffini, portavoce di Franco Gabrielli. Insomma la solita burocrazia all'italiana, i problemi però non finiscono qui, la Protezione civile, infatti, non potrà usare il denaro donato dagli italiani fino a quando i Presidenti delle tre Regioni colpite dal sisma, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, non avranno trovato un accordo sulla ripartizione dei soldi e nominato un Comitato dei Garanti. Ad oggi, quindi, tutto è nelle mani di Errani, Formigoni e Zaia, e per questo motivo non c’è ancora la possibilità di sapere tra quanto i soldi arriveranno a destinazione, “contiamo di vedere la macchina operativa entro la fine dell'anno” fanno sapere dalla Protezione civile.