Terremoto Ecuador, uomo estratto vivo dopo 2 giorni: “Avevano già comprato la bara”
Quando la sabato scorso la terra ha cominciato a tremare Pablo Córdova, un uomo ecuadoriano di 51 anni, si trovava nella sua stanza dell'hotel El Gato di Portoviejo, dove lavorava come segretario. Cordova ha faticato a realizzare quello che stava accadendo e prima ancora che potesse pensare a un modo per mettersi in salvo i cinque piani dell'edificio sono crollati. Gli altri ospiti della struttura sono morti sotto il peso delle macerie ma il 51enne è stato incredibilmente fortunato. E' stato grazie a una robusta trave rimasta in bilico che decine di tonnellate di detriti non l'hanno schiacciato ponendo immediatamente fine alla sua vita.
Pablo racconta: "Mia moglie stava iniziando ad organizzare il funerale, invece io sono nato una seconda volta". L'uomo parla di un miracolo, ed effettivamente è difficile non credere che sia stato lui l'unico a salvarsi. Quando ha capito che non sarebbe mai potuto riuscire a liberarsi da solo erano ormai passati due giorni. Rovistando tra i detriti, con l'ausilio di una vecchia torcia, è riuscito a ritrovare il suo telefono cellulare. la batteria era quasi completamente scarica ma forse non così tanto da non permettergli di effettuare una chiamata a sua moglie: "Sono vivo, sono vivo", ha detto alla donna incredula, che aveva ormai perso tutte le speranze. E' stata lei poi ad avvertire i soccorritori, che hanno sfidato il rischio di crolli ed estratto Pablo.
Ma come è riuscito a sopravvivere l'uomo? Le prime ore, assetato e affamato, ha tentato di resistere, poi è stato costretto a bere la sua urina per non morire di sete. Ha tenuto duro e stretto i denti riuscendo a non perdere la speranza, fino a quando un gruppo di soccorritori colombiani non è riuscito a estrarlo. Quello che è successo dopo si può immaginare: Pablo è stato trasportato in ospedale e curato dai medici. Solo in seguito ha scoperto che sua moglie aveva anche acquistato una bara. Ma per quella, dice sorridendo, ci sarà ancora tempo.