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Terremoto e Tsunami in Indonesia, oltre 800 morti: “Fosse comuni per seppellirli”

L’agenzia nazionale indonesiana per la gestione dei disastri ha aggiornato il bilancio del terribile terremoto di magnitudo 7.4 e del successivo tsunami che hanno colpito l’Indonesia. Il bilancio però potrebbe essere ancora più pesante visto che i soccorritori sono ancora al lavoro, molte persone mancano all’appello e alcune aree sono ancora isolate.
A cura di Antonio Palma
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Come si temeva, si aggrava di ora in ora il terribile bilancio delle vittime dello spaventoso terremoto di magnitudo 7.4 e del conseguente tsunami che hanno colpito nelle scorse ore l'Indonesia. Le autorità sanitarie locali infatti hanno aggiornato il numero di decessi che è ormai salito a 832, mentre sono migliaia i feriti e incalcolabili i danni a infrastrutture ed abitazioni. Un macabri conteggio che, nonostante la gravità, purtroppo è destinato ad aumentare ancora perché sono tante le persone che mancano all'appello e centinaia gli edifici crollati e non ancora ispezionati o raggiunti dai soccorritori. Lo ha annunciato il portavoce della Protezione civile locale che ha dichiarato: "Il bilancio potrebbe essere ancora più pesante". Lo stesso vicepresidente indonesiano, Jusuf Kalla, ha dichiarato ai media che i morti potrebbero essere migliaia.

Il capo della protezione civile, Muhammad Syaugi, ha raccontato di aver sentito personalmente  i richiami di persone intrappolate  sotto le macerie di un hotel di otto piani a Palu dove potrebbero esserci almeno 50 persone intrappolate all'interno. Proprio la grande  città sulla costa centro occidentale della grande isola del Celebes  sarebbe la zona maggiormente colpita e che ha fatto registrare il maggior numero di morti. Grave il bilancio anche a Donggala più al nord,  anche se, come detto, sono ancora molti i centri minori non raggiunti dai soccorritori. Nell'area interessata vino almeno 600mila persone ma i soccorritori, che lavorano incessantemente da venerdì scorso sono ostacolati dalle difficili condizioni delle strade  e delle comunicazioni

Terremoto e tsunami infatti hanno fatto crollare ponti e distrutto infrastrutture di comunicazione mentre molte strade sono invase da detriti di edifici pubblici e privati e dunque interrotte. Il portavoce dell'agenzia nazionale indonesiana per la gestione dei disastri ha spiegato che dopo la prima scossa, di magnitudo 7.4 ce ne sono state altre 170 di intensità inferiore ma alcune comunque notevoli. Il terremoto poi ha generato uno tsunami con onde alte fino a sei metri. Lo stesso portavoce ha anche spiegato che per carenza di mezzi, o per impossibilità di farli arrivare dove serve, la maggior parte dei soccorsi stanno scavando tra le macerie con le mani mentre i corpi delle vittime dono stati seppelliti in fosse comuni.

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