Terremoto de L’Aquila, due anni dopo- LA FOTOSTORY
Sono ormai trascorsi due anni da quando nel cuore della notte del 6 aprile la terra ha tremato a L'Aquila. Una scossa di magnitudo 5,9 ha piegato il capoluogo abruzzese e le cittadine vicine provocando una delle tragedie più cruente della storia d'Italia degli ultimi anni. Quelli trascorsi sono stati attimi infernali che hanno costretto la popolazione aquilana ad abbandonare le proprie case e le proprie vite per sfuggire alla furia del sisma. Anche chi non era a L'Aquila ha ancora impresso il ricordo del terremoto: le operazioni di soccorso, le macerie dello studentato sgretolatosi come un castello di sabbia, la vita nelle tendopoli e la gente che tentava di ritornare nelle proprie abitazioni per raccogliere quel po' che era rimasto. Fotogrammi nitidi che raccontano la tragedia di un popolo sradicato dalla sua terra con violenza.
L'Aquila, città del centro Italia, in quel periodo divenne "l'ombelico del mondo", tanto da accogliere tra l'8 e il 10 luglio del 2009 persino il G8. Ma dopo pochi mesi il sipario calò: le visite cominciarono a diradarsi e gli aquilani percepirono l'abbandono delle istituzioni. Iniziarono le proteste mentre arrivava la consegna delle prime case, azioni disparate tanto che ancora oggi a L'Aquila pare che il terremoto non sia mai finito: il centro storico del capoluogo, la cittadina di Onna e altre frazioni vicine accolgono cumuli di macerie, tant'è che i residenti hanno cominciato a fare da sé e a liberare le strade dalla polvere e dai resti di quell'orribile giorno. Affinché quello che sia successo non resti soltanto un ricordo lontano cui pensare una volta all'anno, in occasione dell'anniversario del sisma, vi proponiamo di seguito una fotostory degli attimi che meglio possono raccontare il terremoto.
