Terremoto Centro Italia, scuola crollata: appalti vinti da ditta già indagata a L’Aquila
Il caso della scuola elementare Romolo Capranica di Amatrice continua a tener banco. L’edificio è crollato per il terremoto, nonostante nel 2012 fossero stati spesi circa 700 mila euro per metterla in sicurezza. La struttura però nei prossimi mesi sarebbe diventata un nuovo cantiere per dei lavori che andavano effettuati urgentemente. Il sisma però è arrivato prima. Oggi il Fatto Quotidiano scrive che quelle ristrutturazione erano state assegnate ad una ditta già inquisita nell’inchiesta per il terremoto dell’Aquila. Nello specifico i lavori avrebbe dovuto effettuarli l’imprenditore Carlo Cricchi, già indagato col figlio Patrizio per corruzione nell’inchiesta della Procura del comune abruzzese sulla ristrutturazione post sisma 2009 della chiesa Santa Maria Paganica.
Un particolare non di poco conto, se si considera che anche il primo appalto, quello da 700mila euro circa, era andato a una società i vertici erano stati coinvolti in alcune indagini (mai condannati) per mafia: la Consorzio stabile valori riconducibile al gruppo Mollica. Sarà il procuratore capo di Rieti, Giuseppe Saieva, a fare chiarezza sui due appalti. Anche perché in queste ore stanno circolando immagini sospette. Come quelle pubblicate su Facebook da Gherardo Gotti, ingegnere bolognese di 32 anni che ha vissuto sulla propria pelle il sisma del 2012 a Pieve di Cento, attraverso una ‘perizia’ – grazie alle immagini disponibili della devastazione – già diventata virale sul web, nella quale evidenzia cosa non ha funzionato e perché.
Nel frattempo sulla vicenda della scuola divenuta un po’ il simbolo della distruzione del terremoto del Centro Italia, è intervenuto anche Gianfranco Truffarelli, l’imprenditore edile 64enne, titolare della Edil Qualità, che ha eseguito i lavori di intervento antisismico nell’edificio. “Io ho la coscienza a posto: nessuno mi ha chiesto l’ adeguamento sismico, il sindaco sa quello che è stato fatto”, dice in un’intervista a Repubblica. “Gli appalti erano divisi – spiega – Uno riguardava la riqualificazione della struttura: riscaldamento, impianto antincendio, pavimentazione, servizi. L’altro il miglioramento antisismico. Attenzione: miglioramento, non adeguamento. E per il miglioramento antisismico sono stati spesi circa 160 mila euro, non 700mila”. C’è forse una qualche differenza tra miglioramento e adeguamento sismico? “Sì, abissale – conferma Truffarelli – Sono opere completamente diverse. E comunque, quei soldi sono stati spesi bene. Basta guardare le foto: le due ali dell’ edificio interessate dai lavori di miglioramento sono le uniche ad essere rimaste in piedi”.