Terra dei Fuochi – “Tra 20 anni moriranno tutti di cancro”: così il pentito Schiavone, nel 1997
Carmine Schiavone – pentito del Clan dei Casalesi – l'aveva detto: entro 20 anni gli abitanti del casertano "rischiano di morire tutti di cancro". Era il 1997 e il collaboratore di giustizia fece questa "profezia" nel corso dell'audizione dell'ottobre del 1997 davanti alla Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo di rifiuti. Verbali che sono diventati pubblici soltanto oggi dopo la rimozione del segreto. Il pentito, riferendosi al traffico illecito di rifiuti, spiegò che era diventato un affare "autorizzato" per il clan dei Casalesi nel 1990. "Tuttavia – riferì il pentito – quel traffico veniva già attuato in precedenza. Gli abitanti del paese rischiano tutti di morire di cancro entro vent'anni; non credo infatti che si salveranno: gli abitanti di paesi come Casapesenna, Casal di Principe, Castel Volturno e così via, avranno, forse, venti anni di vita".
"Esprimo grande soddisfazione per la decisione di togliere il segreto sui contenuti dell’audizione che il collaboratore di giustizia Carmine Schiavone svolse nell’ottobre 1997 alla Commissione bicamerale di inchiesta sul ciclo dei rifiuti", spiega Laura Boldrini. "Si tratta della prima volta che la Presidenza della Camera – senza che questo sia richiesto dalla magistratura – decide di rendere pubblico un documento formato da Commissioni di inchiesta che in passato lo avevano classificato come segreto. Lo dovevamo in primo luogo ai cittadini delle zone della Campania devastate da una catastrofe ambientale cosciente e premeditata, come ho avuto modo di dire anche recentemente a Pollica, per la commemorazione dell’assassinio del sindaco Angelo Vassallo: cittadini che oggi hanno tutto il diritto di conoscere quali crimini siano stati commessi ai loro danni per poter esigere la riparazione possibile. Troppo spesso, nella storia del nostro Paese, il segreto è stato infatti invocato non a tutela non dei diritti di tutti ma a copertura degli interessi di alcuni. La fiducia nelle istituzioni – ha sottolineato Laura Boldrini – si rinsalda anche facendo luce su zone d’ombra immotivate e perciò inaccettabili all’opinione pubblica".