Terra dei fuochi, lungo corteo nel centro di Napoli: “Siamo in ventimila” (VIDEO)
In almeno ventimila hanno percorso il centro di Napoli, da piazza Dante giù, fino piazza Plebiscito, per dire no alla Terra dei fuochi, ovvero agli incendi dolosi di rifiuti tossici che da anni avvelenano le terre a Nord di Napoli e nell'agro Casertano. In corteo hanno sfilato i rappresentanti di decine di Comuni del Napoletano, del Casertano e della provincia di Benevento. Secondo il promotore del sito Terradeifuochi.it, Angelo Perrillo prima delle bonifiche "è necessario fermare l'avvelenamento delle nostre terre". Alla manifestazione don Maurizio Patriciello, uno dei protagonisti della lotta, perché "impegnato in un'altra manifestazione", così come è assente l'oncologo Antonio Marfella, entrambi promotori della mobilitazione "fiume in piena" che avrà luogo il 16 novembre, sempre a Napoli. Qualcuno ha visto in questa assenza un fronte polemico all'interno delle diverse anime della protesta. "Siamo dispiaciuti dell'assenza di Don Maurizio" – ha aggiunto Ferrillo -. In questa battaglia non servono eroi ma idee che camminano". "Bene legge bonifiche, ora risorse nazionali": è scritto in uno degli striscioni esposti dai manifestanti. La Regione Campania guidata da Stefano Caldoro ha "aperto" al dialogo coi manifestanti. Numerose le sigle che hanno aderito alla mobilitazione, dalle associazioni ambientaliste ai movimenti neoborbonici. Tensione quando – secondo quanto riferito in una nota dei Collettivi studenteschi napoletani – Comitati ambientalisti di Giugliano e Terzigno – si sarebbero presentati attivisti di Casapound, l'associazione di destra, pronti a sfilare in corteo. "Pur non aspettandosi una cosa del genere – affermano i comitati di sinistra – si sono raggruppate circa 150/200 persone presenti alla manifestazione, in massima parte dai collettivi studenteschi e universitari napoletani, dai dipendenti Astir, dal comitato contro l'inceneritore di Giugliano e da quello contro la discarica Sari di Terzigno. Abbiamo costituito uno sbarramento in coda al corteo impedendo ai neofascisti di entrare tra gli applausi di tutti gli ultimi spezzoni della manifestazione".