Teramo: il mistero della morte della 19enne caduta dal cavalcavia dell’autostrada
È sempre più fitto il mistero che avvolge la morte della 19enne Giulia Di Sabatino, scomparsa il 31 agosto scorso e rinvenuta cadavere il giorno dopo sulla corsia d'emergenza della A 14 in direzione nord al confine tra Giulianova e Mosciano, in provincia di Teramo. Dopo settimane di indagini infatti è stata la stessa Procura di Teramo a chiedere aiuto lanciando un appello pubblico affinché chi abbia visto qualcosa si faccia avanti. In particolare "le indagini mirano a ricostruire cosa sia accaduto alla 19enne deceduta – capelli ramati, corporatura esile, alta oltre 1 e 70, vestita con jeans scuri, scarpe da ginnastica e una maglietta nera e bianca con pallini rossi – nel lasso di tempo fra le 0.30 e le 5.30 del 1° settembre 2015, acquisendo informazioni da persone che l’abbiano incontrata o che, transitando sull’autostrada, si siano imbattute nel suo cadavere o che su automezzi abbiano scorto tracce di sangue o tessuto". Per il momento infatti ancora non è chiaro nemmeno il motivo del perché la ragazza si trovasse in zona sul cavalcavia tra i caselli di Mosciano e Val Vibrata, in Abruzzo.
Per il momento sembra esclusa la pista del suicidio volontario perché la ragazza era in procinto di partire per Londra dove voleva imparare l'inglese e aveva trovato un lavoro per guadagnare i soldi necessari. Per il momento l'ipotesi di reato è di induzione al suicidio, ma il pm Irene Scordamaglia e il procuratore Antonio Guerriero non escludono altri sviluppi. Gli inquirenti attraverso i filmati di una telecamera sono riusciti a stabilire che la ragazza vagava intorno a mezzanotte a 3 chilometri da casa vicino a un bowling. Si valutano anche le dichiarazioni di uno sconosciuto che l’ha prelevata nei pressi del bowling e le ha dato un passaggio con lo scooter. Da allora poi c'è un buco di 5 ore.
Anche i familiari di Giulia Di Sabatino non sanno darsi una spiegazione e sono sconvolti per quanto accaduto. La ragazza erano tornata a casa intorno alle 23.30 dalla pizzeria dove faceva la cameriera, ma senza farsi sentire aveva lasciato in camera lo stipendio, la borsa, i documenti e il cellulare ed era uscita di nuovo. "Chi sa parli" chiede ora il padre. "Chi sa qualcosa o ha visto qualcosa parli. Ci aiuti a capire chi può averle fatto male. Lei aveva prenotato un biglietto di sola andata per Londra e sarebbe partita il 3 ottobre per raggiungere la sorella. L’aspettava un lavoro. Una nuova avventura. Com’è possibile che abbia voluto togliersi la vita?" ha sottolineato il cugino.