Tensione Russia-Turchia, Mosca attua rappresaglia economica
A tre giorni dal caso del jet militare russo abbattuto dalla Turchia al confine con la Siria, il livello dello scontro diplomatico tra Mosca e Ankara resta altissimo. Dopo la quasi rottura del dialogo tra i due Paesi e le minacce esplicite di ritorsione da parte di Putin, la prima reazione russa sembra quella di tipo commerciale. Del resto era stato il Premier russo Medvedev nei giorni scorsi ad annunciare sanzioni di tipo economico contro la Turchia. "Le lunghe relazioni di buon vicinato tra Russia e Turchia sono state minate. Le conseguenze dirette potrebbero essere la rinuncia a una serie di importanti progetti comuni e la perdita di posizioni nel mercato russo da parte delle compagnie turche" aveva spiegato Medvedev. In effetti sembra proprio quello che sta accadendo in queste ore in Russia. Nel Paese infatti sono scattati controlli di massa su tutte le importazioni dalla Turchia, in particolare sui generi alimentari, con numerosi carichi rispetti indietro spesso per cavilli burocratici.
"Al confine, controllano ogni singolo camion, qualunque sia il trasporto. Controllano tutto ciò che riguarda prodotti turchi" hanno rivelato alcuni uomini d'affari di Ankara ad Al jazeera, aggiungendo: "Contano i prodotti, controllare il loro peso, e cercano di trovare una scusa per farli aspettare o rimandarli indietro. Intanto la coda di tir in attesa alla frontiera si allunga sempre di più". Una ulteriore prova del fatto che il Cremlino abbia ordinato una stretta sui rapporti commerciali è un episodio che ha riguardato una quarantina di imprenditori turchi fermati ieri a Krasnodar con l’accusa pretestuosa di aver mentito sul motivo del loro ingresso nel paese.
Mosca starebbe anche bloccando il flusso di turisti mandando indietro diversi cittadini turchi per presunte irregolarità nei documenti, ma la Turkish Airlines ha confermato che i voli tra i due Paesi sono regolari. Secondo fonti anonime citate dalla tv araba, ci sarebbero stati anche controlli di polizia in alcune aziende turche in Russia. Tutto questo prima ancora che il Cremlino abbia annunciato le previste sanzioni contro Ankara che saranno rappresentate probabilmente da dazi doganali e dallo stop a collaborazioni in progetti comuni come il gasdotto Turkstream e la centrale nucleare di Akkuyu.
UPDATE Erdogan: "Putin non scherzi con il fuoco"- "Putin ha detto che chi usa un doppio standard riguardo il terrorismo, gioca con il fuoco. Sono pienamente d'accordo con lui. Sostenere il regime di Bashar al-Assad in Siria, che ha ucciso 380mila persone nella stessa Siria, è giocare con il fuoco. Colpire gruppi dell'opposizione che godono di legittimità a livello internazionale con il pretesto di combattere contro l'Isis è giocare con il fuoco", lo ha affermato oggi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, rispondendo alle paroe del suo omologo russo. "Sfruttare un incidente come scusa per tormentare i nostri cittadini che sono in Russia per partecipare a una fiera è giocare con il fuoco. Colpire in modo irresponsabile camion nella regione che potrebbero essere lì per attività commerciali o umanitarie è giocare con il fuoco. Invitiamo calorosamente la Russia a non giocare con il fuoco" ha proseguito Erdogan che poi ha invitato il leader russo ad un faccia a faccia a Parigi il 30 novembre, a margine della conferenza sul clima. Vladimir Putin però fino a questo momento si è rifiutato di parlare con Erdogan perché quest'ultimo non ha presentato le sue scuse dopo l'abbattimento del jet russo. Il no è dovuto alla "mancanza di prontezza da parte turca a porgere le scuse più elementari" per l'accaduto, ha spiegato il consigliere del capo del Cremlino Iuri Ushakov.