Tbc al Gemelli: i casi sono saliti a 24 e saranno sottoposti ai test anche i nati nel mese di febbraio

Si allarga ancora il numero dei bambini coinvolti nel caso di infezione da tubercolosi dell’ospedale Gemelli di Roma, sono ora 24 i bimbi risultati positivi ai test effettuati, tutti saranno sottoposti alla profilassi prevista. Dalla prima notizia dell’infermiera del reparto di neonatologia ammalata di tbc, ogni giorno emergono nuovi casi di contatto con il batterio. Nonostante non vi sia in atto nessuna epidemia, come si è affrettato a chiarire il Ministro Fazio, i nuovi casi di positività sembrano però complicare ulteriormente la situazione.
Tra gli ulteriori bambini risultati positivi ai test ve ne sono molti nati nel mese di marzo, cosa che ha fatto scattare i controlli anche ai nati nel mese di febbraio. Inizialmente, infatti, come previsto dall'Unità di coordinamento i bambini interessati erano 1.271 cioè tutti i nati tra marzo e giugno, cioè quando con la scoperta della malattia dell’infermiera e il suo ricovero allo Spallanzani, sono scattate le verifiche. Ora il numero dei test da effettuare è salito a circa1.500 e, se dovessero risultare molte positività anche tra i nati a febbraio, la cosa potrebbe estendersi ulteriormente.
La Presidente della Regione Lazio nonché commissario ad acta per la sanità, Renata Polverini, si affretta a chiarire che “È solo per precauzione, perché ci sono stati casi positivi nel mese di marzo. Si tratta di un provvedimento giusto; senza creare però allarmismi”. In realtà, se le cose si riveleranno peggiori del previsto, la Regione dovrebbe approntare controlli anche sui nati del 2010, con un evidente slittamento dei tempi rispetto a quelli preventivati per la fine dei controlli. Secondo l’iniziale tabella di marcia, infatti, il 31 agosto è fissato come data ultima per la fine dei test per poi passare a studiare meglio la dinamica dei fatti.
Intanto la stessa Polverini ha avviato una commissione di indagine sanitaria, epidemiologica ed amministrativa composta da sette membri e presieduta da Vincenzo Vullo, professore ordinario di igiene presso l'Università La Sapienza di Roma. La commissione dovrà accertare, entro novanta giorni, eventuali mancanze e responsabilità sulle procedure eseguite al policlinico tramite verifiche, ispezioni e audizioni dei dirigenti.
Sul fronte giudiziario, intanto, i giudici hanno ascoltato come persona informata dei fatti, Andrea Cambieri, il direttore sanitario del policlinico, che ha chiarito come il lasso di tempo intercorso tra la scoperta della malattia e l’inizio dei controlli è dovuto all’organizzazione necessaria in questi casi. Sicuramente i pm continueranno a sentire altre persone, come la stessa infermiera che, nonostante la malattia, potrà essere ascoltata grazie ad una speciale stanza preparata dall’ospedale, che permetterà ai giudici di porre le domande senza pericolo di infettarsi.