Taxi: il governo apre al dialogo, ma alla base non basta
Il confronto tra l'esecutivo e i rappresentanti sindacali dei tassisti è terminato. A Palazzo Chigi i sindacalisti hanno portato le proposte votate ieri sera al Circo massimo, quartier generale della protesta delle auto bianche. Il governo, rappresentato dal segretario alla Presidenza del Consiglio Manilo Strano, è parso ragionevole e ha confermato che domani la contro-riforma dei tassisti sarà sul tavolo del Consiglio dei Ministri.
Il bicchiere per i negoziatori, per quella che alla vigilia veniva definita "la madre di tutte le battaglie", è mezzo pieno: le aperture ci sono state. Marino Masucci, responsabile taxi della Fit Cisl, s'è detto soddisfatto dell'esito dell'incontro e fiducioso nel fatto che l'esecutivo possa recepire le proposte della categoria. Loreno Bittarelli presidente di Uritaxi, ha poi suggerito ai tassisti di riprendere il servizio, pur non ritirando, almeno per il momento, lo sciopero programmato per il prossimo 23 gennaio.
Il bicchiere, però, è mezzo vuoto per i tassisti, che, dalla trattativa di oggi, si aspettavano maggiori garanzie. E al Circo massimo non sono mancati momenti di rabbia allo stato puro: "Venduti, venduti" urlavano alcuni tassisti contro i propri rappresentanti. La tensione, in vista del varo imminente del decreto sulle liberalizzazioni, resta altissima. Questa mattina poi sono stati segnalati disagi in diverse città dello stivale, dove in prossimità degli aeroporti delle stazioni ferroviarie i passeggeri hanno trovato gli stalli vuoti. A Napoli le mogli dei tassisti presidiano Piazza del Plebiscito dopo lo sgombero delle auto bianche, a Genova i taxi sono fermi in Piazza De Ferrari, a Milano ci sono assemblee improvvisate in diverse zone della città.
I punti sui quali i tassisti non cederanno
I punti sui quali la categoria delle auto bianche non vuol proprio cedere sono 3. Il primo riguarda le nuove licenze: le sigle sindacali vogliono che tale competenza non venga attribuita all'Autorità delle reti; bisognerà invece sentire le organizzazioni sindacali previo il parere dei sindaci competenti. Il secondo punto riguarda il territorio d'esercizio dell'attività, che i tassisti vorrebbero confinato al solo Comune nel quale è stata rilasciata la licenza. Il terzo e ultimo punto riguarda le licenze plurime, che ai tassisti proprio non vanno giù: per loro ogni titolare deve possedere soltanto una licenza.