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Tax Day, il 16 giugno gli italiani verseranno oltre 50 miliardi di tasse e imposte

Nonostante l’esenzione Imu e Tasi per la prima casi, sui bilanci familiari grava la prima rata dovuta per le abitazioni secondarie e gli immobili strumentali.
A cura di C. M.
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Domani, 16 giugno, la Cgia di Mestre calcola che finiranno nelle casse dello Stato complessivamente 51,6 miliardi di euro, frutto del pagamento da parte dei contribuenti di ritenute Irpef, Tasi, Ires, Iva, Irpef, Irap, addizionali comunali e regionali, di cui 34,8 andranno all'erario, 11 ai Comuni e 5,3 miliardi alle Regioni. Nonostante proprio ieri, nella consueta enews inoltrata dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, sia stato posto l'accento sulla manovra di riduzione fiscale operata dall'esecutivo in questi ultimi 24 mesi, manovra che Renzi non ha esitato a definire "senza precedenti negli ultimi vent'anni", il risparmio in termini assoluti, relativo all'esenzione Imu per la prima casa, ammonta a 3,5 miliardi.

L'importo che più di tutti graverà sui bilanci delle famiglie italiane sarà il pagamento della prima tranche di Imu-Tasi su seconde e terze case e sugli immobili ad uso strumentale, il cui gettito complessivo è pari a 10,2 miliardi di euro e, calcola la Cgia di Mestre, la quota a carico delle famiglie sarà pari a cinque miliardi. Sono escluse dall'esenzione Imu sulla prima casa gli immobili di lusso facenti parte delle categorie catastali A1, A8, A9 che complessivamente produrranno un gettito di 45,6 milioni di euro prendendo in considerazione il pagamento della sola prima rata.

Per quanto riguarda Irpef e ritenute d'acconto, domani lavoratori autonomi e imprese verseranno complessivamente quasi 52 miliardi di euro di tributi. Il 16 giugno, infatti, è la data di scadenza dei pagamenti delle ritenute d'acconto di dipendenti e collaboratori, che produrranno un gettito pari a 11 miliardi. La restante parte dei 52 miliardi calcolati dalla Cgia di Mestre sarà invece relativa ai versamenti Iva a cui dovranno ottemperare imprese e autonomi, oltre al saldo del 2015 e al pagamento del primo acconto 2016 di Irpef, Ires e Irap da parte di imprenditori e partite Iva. Con il provvedimento approvato ieri dal Governo, che prevede lo slittamento della scadenza ultima per il pagamento dal 16 giugno al prossimo 6 luglio, la Cgia calcola che circa 4 dei 51 miliardi di gettito complessivo potrebbero essere riscossi dall'Erario in ritardo rispetto alle iniziali aspettative.

In caso di violazione per omesso, ritardato o insufficiente versamento di Imu e Tasi, sarà possibile usufruire del cosiddetto "ravvedimento operoso", ovvero provvedere al pagamento oltre i termini previsti dalla legge pagando una sanzione ridotta, che verrà calcolata tenendo conto del numero di giorni di ritardo, oltre agli interessi di mora. La sanzione ammonta allo 0,1% dell'importo per giorno di ritardo se il versamento viene effettuato entro 14 giorni dalla scadenza, dell'1,50% dal 15° giorno di ritardo fino al 30°, dell'1,97% entro i 90 giorni e del 3,75% oltre i 90 giorni, ma entro la fine del 2016.

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