Tav, stallo nel governo. Matteo Salvini: “Di Maio dice no? Vediamo chi ha la testa più dura”
La tensione nel governo sulla Tav è altissima "L'Italia ha bisogno di più infrastrutture, più strade, più ferrovie. Dobbiamo andare avanti bisogna sbloccare, aprire, scavare". Il ministro degli Interni Matteo Salvini intervenendo a ‘Dritto e Rovescio' su Rete4: "Oggi sono andato a Potenza: quattro ore di macchina, quattro ore di treno. Questo mi rende ancora più certo che l'Italia ha bisogno di piu' infrastrutture, strade e treni. di sbloccare, aprire e scavare. Non si può tornare indietro, bisogna andare avanti", ha detto il ministro degli Interni. Quasi nello stesso momento il vicepremier Luigi Di Maio ha provato a tranquillizzare i suoi, durante l'assemblea dei senatori e dei deputati pentastellati, ribadendo il suo ‘no': "Non sono disposto a mettere in discussione il ‘No' alla Tav". L'aut aut del Movimento è stato espresso chiaramente dal capogruppo dei senatori Stefano Patuanelli: "Se c'è la Tav non c'è governo, se c'è governo è perché non c'è Tav".
"Vediamo chi ha la testa più dura, io sono cocciuto e sono pronto ad andare fino in fondo", ha detto Salvini replicando all'altro vicepremier. Ma il leader della Lega non ha intenzione di far cadere il governo: "Non sono disposto, per carattere e per rispetto politico degli alleati, a spostarmi di qua e di là, voglio continuare a fare il ministro, non ho altre ambizioni e conto di continuare a farlo con questa formazione. A meno che i no diventino troppi".
Bisogna però fare presto, perché lunedì scadrà il termine per pubblicare i bandi di gara per la realizzazione dell'opera. Se i bandi non venissero pubblicati l'Italia rischierebbe di perdere 300 milioni di fondi Ue. La Lega non ha comunque intenzione di bloccarli. Come ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante la conferenza stampa, alla fine ci sarà una decisione politica. Sentito il parere dei tecnici, dopo il lungo vertice notturno di ieri in cui è stata approfondita l'analisi costi-benefici redatta dal team del professor Ponti, il premier si è schierato per la prima volta contro la realizzazione della Tav.
"Nessun ministro della Lega firmerà per fermare i lavori", ha ribadito il ministro degli Interni. La Tav "si fa. Ci sono posizioni diverse tra Lega e 5S, io sono favorevole e loro contrari. Ma abbiamo speso dei soldi per scavare chilometri di tunnel sotto una montagna – ha aggiunto – Il treno è più veloce e sicure e nessuno mi farà mai cambiare idea su questo. Spero che nelle prossime ore si riparta con i lavori".