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Tav, processo a Erri De Luca. Chiesta condanna a 8 mesi: “Istigò al sabotaggio”

I pm Antonio Rinaudo e Andrea Padalino hanno chiesto una condanna a otto mesi di carcere per lo scrittore campano.
A cura di Davide Falcioni
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Lo scrittore napoletano Erri De Luca rischia una condanna a otto mesi di reclusione. E' questa la richiesta avanzata dall'accusa nel processo che vede De Luca imputato per istigazione al sabotaggio della linea ad alta velocità Torino Lione. In un'intervista rilasciata nel 2013 l'autore dichiarò: "La Tav va sabotata. Ecco perché le cesoie servivano: sono utili a tagliare le reti. Nessun terrorismo, sono necessari per far comprendere che la Tav è un’opera nociva e inutile… hanno fallito i tavoli del governo, hanno fallito le mediazioni: il sabotaggio è l’unica alternativa". De Luca aveva proseguito: "Un intellettuale deve essere coerente e mettere in pratica ciò che sostiene”, per questo “anch’io ho partecipato a forme di sabotaggio in Val di Susa”. “Il termine sabotaggio fa parte di una lunghissima tradizione di lotte del movimento operaio e sindacale” ha aggiunto De Luca, spiegando di aver semplicemente “fatto una constatazione”. Lo scrittore e attivista politico aveva aggiunto: “In una valle che vive uno stato d’assedio e militarizzata per difendere un’opera inutile e dannosa, e dove non ci sono altri modi per farsi ascoltare, si ricorre al sabotaggio”.

Ebbene, per queste dichiarazioni i pubblici ministeri Antonio Rinaudo e Andrea Padalino hanno richiesto una condanna a otto mesi. L'accusa, nella sua requisitoria, ha dichiarato: "De Luca non ci venga a dire che non ha sentito parlare di molotov". Secondo Rinaudo, De Luca rispose a una specifica domanda sulle bottiglie incendiarie e aggiunse che "sabotaggi e vandalismi sono necessari per comprendere che la Tav è nociva": "E’ implicito – ha sottolineato il pm – il contenuto di violenza del parallelismo tra sabotaggi e vandalismi".  Secondo Rinaudo "la libera manifestazione del pensiero di fronte a una manifestazione che ha contenuto intrinseco di illiceità, com’è l’istigare, non può trovare tutela". Secondo il pm le frasi di De Luca "non sono parole pronunciate da uno qualunque. Quando il signor De Luca parla, le sue parole hanno un peso determinante".

Secondo Rinaudo "la pena  può essere collocata a un massimo di 8 mesi di reclusione". Il pm prima di concludere ha aggiunto: "Qualora non avesse voluto commettere questo reato avrebbe potuto citare gli esempi biblici che ha citato in seguito, come le mura di Gerico che crollano solo per le voci e le trombe. Invece no: per far crollare le recinzioni del cantiere occorrono cesoie e bombe molotov di cui sapeva perfettamente. E visto che fa una citazione biblica vorrei ricordargli che sempre nella Genesi si fa riferimento al primo istigatore che ne ha pagato le conseguenze, che è il serpente per la mela di Eva".

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