Durante quest’anno di pandemia, è stato indispensabile cercare nuovi strumenti per realizzare il nostro benessere e raggiungere il nostro equilibrio. Abbiamo dovuto ripensare al nostro rapporto con gli spazi che ci circondavano, a quello con le persone che abbiamo tenuto vicine e quelle che continuavano ad essere lontane; ma soprattutto, abbiamo dovuto guardare – con maggiore consapevolezza – a tutte le nostre fragilità, come individui singoli e come individui all'interno della società.
Per non lasciarsi vincere dall’annichilimento, ognuno di noi ha dovuto rapportarsi in modo diverso con il proprio sé: scrittura, arte, musica, meditazione, sport, sono diventati – a titolo diverso nelle nostre vite – strumenti che ci hanno consentito di instaurare un rapporto più benefico con noi stessi e con gli altri.
È quindi nel cercare di sostenere le nostre fragilità, che molti di noi hanno trovato la strada per essere più forti, più umani. Le fragilità, quindi, sono – più della forza stessa – il motore del cambiamento per un benessere più profondo?
Le fragilità riscoperte come punti di forza attraverso le attività ricreative. Ne discutiamo con: