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Tagli alla Sanità, la denuncia del M5S: “Ancora regali alle lobby dei farmaci”

Il Movimento 5 Stelle contro i tagli alla Sanità contenuti nel Dl Enti Locali: “Dal Governo Renzi uno smantellamento e i soliti favori alle lobby dei farmaci”.
A cura di Redazione
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Il Governo si appresta ad ottenere il via libera sul decreto legge Enti locali, che contiene anche i controversi tagli alla sanità: risparmi per circa 7 miliardi di euro in tre anni che l’esecutivo ha introdotto con alcuni emendamenti all’articolo 9 del testo. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, questa mattina, ha comunicato che sul testo verrà posta la questione di fiducia, tagliando la discussione in Aula e arrivando al voto finale martedì pomeriggio.

aSui tagli al sistema sanitario si è espresso il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle, con una conferenza stampa nella quale sono stati elencati i punti di grande debolezza della riforma voluta dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal ministro della Salute Lorenzin. “L'incapacità di programmazione del Governo rende il nostro sistema sanitario largamente inefficiente. Lo Stato così non ce la fa a tenerlo in piedi.; allora bisogna dare una svolta: cambiare, riorganizzare, razionalizzare”, scrivono i deputati 5 Stelle in una nota stampa, spiegando: “Ora bisogna aggiungere l'ulteriore sforbiciata di 2,352 miliardi che verrà attuata attraverso il l'approvazione del Ddl Enti Locali, che fa seguito all’Intesa Stato-Regioni del 2 luglio scorso. Non  è finita: in base a quell'Intesa il taglio sarà di 2,301 nel 2016 e di 2,431 nel 2017”.

Analizzando il provvedimento, poi, i deputati grillini spiegano di aver rilevato che per l’ennesima volta il settore della spesa farmaceutica non è stato toccato (mentre ad esempio la spesa per i dispositivi medici sarà ulteriormente ridotta). Ma non solo, perché ci sono due emendamenti, firmati tra gli altri dai senatori Mandelli (Presidente dell'ordine dei Farmacisti) e D'Ambrosio Lettieri (vice presidente dell'Ordine dei Farmacisti) che sembrano veri e propri “regali nascosti a Big Pharma”:

Il primo emendamento fa in modo che, nel corso delle procedure di rinegoziazione dei prezzi, all'interno dei raggruppamenti di medicinali terapeuticamente assimilabili, vengano separati i farmaci con brevetto ancora valido da quelli a brevetto scaduto. Questo comporta di fatto l'impossibilità di un reale confronto, in quanto alcuni farmaci sotto tutela brevettuale sono gli unici presenti all'interno di un singolo raggruppamento terapeutico.  I farmaci a brevetto scaduto hanno un prezzo di molto inferiore e, quindi, il mancato confronto potrebbe comportare un mancato risparmio di circa 100 milioni di euro.

Il secondo emendamento elimina la riduzione automatica di almeno il 20% del prezzo dei farmaci biotecnologici dal momento della loro scadenza. In questo modo, in fase si rinegoziazione sul prezzo, potrebbe anche non essere applicata alcuna riduzione.

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