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Tagli alla cultura: oggi lo sciopero di un settore in ginocchio

la mobilitazione dei lavoratori del mondo dello spettacolo e della cultura contro i tagli di Tremonti “avallati” dal Ministro Sandro Bondi.
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Nei fatti quello promosso dai lavoratori del settore "Cultura" e sostenuto da tutti i sindacati di categoria è un vero e proprio sciopero generale, con teatri, cinema, auditorium e finanche circhi chiusi;  con una mobilitazione senza precedenti che in queste ore vede migliaia di persone nelle piazze a manifestare la propria rabbia e la propria indignazione. Oggetto della protesta sono ovviamente i tagli alle risorse effettuati dal Ministro Giulio Tremonti in un settore che vede oltre 500mila persone impiegate e che soprattutto dovrebbe essere il fiore all'occhiello dell'industria culturale italiana. Le richieste del resto sono chiare e ben articolate in una serie di punti, tra i quali evidenziamo:

  • Riportare il Fus 2011 almeno al livello del 2008, ossia circa 450 milioni di euro;
  • La conferma del rifinanziamento per il prossimo triennio  degli incentivi fiscali  già esistenti (Tax Shelter e il Tax Credit, sulle quali si è espresso anche Bondi ndr);
  • La modifica del ddl cinema per riorganizzare risorse e incentivi volti a rilanciare l’intero Settore;
  • I rinnovi dei contratti collettivi nazionali delle fondazioni lirico sinfoniche e dei teatri di prosa e della produzione cinematografica;
  • L’apertura di un tavolo Ministeriale per accedere a tutti gli strumenti di protezione sociale ( a partire dalle figure artistiche) e per attivare  politiche di riemersione  per i settori della Produzione Culturale e dello Spettacolo per la tutela dei lavoratori stabili e precari del Settore.

Di contro, l'atteggiamento del Ministro alla Cultura Sandro Bondi che da un lato sostiene di aver fatto tutto il possibile, dall'altro non trova il modo di opporsi ai tagli, piegandosi di fatto alla linea di pensiero di Tremonti secondo la quale "con la cultura non si mangia" ed avvitandosi in un gioco di rimandi e responsabilità (come evidente nel caso del crollo di Pompei). Un concetto che ha del paradossale, specie per un Paese che dovrebbe centrare la propria idea di sviluppo anche in questo settore, proprio in relazione e diremmo quasi per rispetto alla sua storia passata e recente.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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