Svolta in Ucraina, il presidente: “Fermare i combattimenti entro una settimana”
Petro Poroshenko – neo presidente dell'Ucraina – ha reso noto che i combattimenti nelle aree orientali del paese e in quelle russofone devono terminare entro questa settimana. La dichiarazione, contenuta anche sul sito ufficiale della presidenza, è stata rilasciata in seguito a una serie di colloqui con un inviato dell'Osce e l'ambasciatore russo a Kiev. Il presidente, tuttavia, non ha chiarito un dettaglio fondamentale: chi sarà il primo a fare "un passo indietro"? I separatisti filo russi oppure le forze governative? I combattimenti nel frattempo non accennano a ridursi, in particolar modo nelle regioni di Donetsk e Lugansk, che in base ad un referendum non riconosciuto da nessuno si sono autoproclamate repubbliche autonome.
Bombardamenti a Sloviansk, colpito anche un acquedotto
A Sloviansk, roccaforte separatista, i ribelli danno notizia di continui bombardamenti da parte dell'esercito. Colpito anche un acquedotto: ciò sta causando gravi difficoltà nell'approviggionamento idrico. Nel frattempo la guerra continua a coinvolgere anche numerosi giornalisti: l'emittente Russia Today infatti ha reso noto che due operatori tv sono stati fermati e incarcerati dalla Guardia Nazionale Ucraina. I due sarebbero stati catturati in un checkpoint, bendati e portati in un luogo sconosciuto.
I filorussi attaccano un aeroporto
In questo quadro i guerriglieri filorussi hanno lanciato un attacco nei confronti dell'aeroporto internazionale di Lugansk, nell'area orientale dell'Ucraina. "I ribelli – secondo una fonte militare – stanno cercando di distruggere l'edifico dal quale si controlla la distribuzione di energia elettrica nell'aeroporto. E' la prima vola che si verifica un attacco del genere, finora abbiamo avuto solo schermaglie".