Allarme Svimez: l’emigrazione nel Mezzogiorno torna quella del dopoguerra
Nel Mezzogiorno negli ultimi anni la situazione sembra peggiorata, a causa della mancanza di lavoro e di un aumento della pressione fiscale tantissime persone infatti emigrano verso il nord dell'Italia o in altri Paesi per cercare fortuna, a rivelarlo è il rapporto Svimez sul Mezzogiorno presentato oggi. Dai dati forniti dal rapporto si evince che nel 2011 si sono trasferiti dal Mezzogiorno al Centro-Nord circa 114mila abitanti di cui più di 36mila solo dalla Campania. La maggioranza ha scelto come meta la Lombardia o il Lazio. Nello stesso anno circa 50mila persone invece hanno deciso di emigrare in altri Paesi, in pratica 10mila in più rispetto al 2010. Un altro dato significativo è che più della metà di coloro che cambiano città, il 64% sono diplomati o laureati.
Nel Mezzogiorno nessuna ripresa nel 2014 – Questa situazione è sicuramente dovuta ad una serie di fattori a cominciare dalla crisi del settore industriale, infatti nel Mezzogiorno negli anni tra il 2007 e il 2012 la produzione manifatturiera è stata tagliata del 25%, gli investimenti del 45%, e come conseguenza i posti di lavoro sono scesi del 24%. Nel 2013 si legge ancora nel rapporto l'occupazione è scesa sotto i 6 milioni di posti, tornando ai livelli del 1977. Anche i consumi delle famiglie sono in calo, nel 2012 sono scesi del -4,8%. A questo va aggiunto sempre secondo il rapporto Svimez un aumento dal 2007 al 2011 della pressione fiscale e una diminuzione della spesa pubblica. La situazione non si prevede possa migliorare nel prossimo futuro dato che si stima che la ripresa del 2014 non toccherà il Mezzogiorno, il Pil del meridione secondo il rapporto infatti resterà allo 0,1% .