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Sversamento di petrolio a Genova, Vigili del Fuoco: “Abbiamo scongiurato un disastro”

La “marea nera” è stata arginata anche se una parte considerevole di petrolio è comunque arrivata in mare.
A cura di Davide Falcioni
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La "marea nera" che dal torrente Polcevera rischiava di arrivare al mare è stata tamponata, ma ora si cercano le cause dell'incidente che due sere fa – proprio mentre l'Italia era chiamata a votare nel referendum sulle trivellazioni – ha portato al maxi sversamento di petrolio dall'impianto Iplom. Il pubblico ministero Alberto Landolfi ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato più grave possibile, disastro ambientale colposo, per cui sono previste pene fino a dieci anni di carcere. La Procura dovrà chiarire in tempi rapidi quale fosse stata la qualità della manutenzione effettuata dalla Iplom e quali sono stati i tempi in cui l’azienda è intervenuta per arginare la fuoriuscita di petrolio. Come spiega Il Secolo XIX "una verifica ulteriore riguarda anche la segnalazione dei comitati di residenti, per capire se una frana collegata ai lavori dei cantieri del Terzo Valico abbia influito sul guasto alle tubazioni".

Esclusa l'ipotesi sabotaggio

Inizialmente sembrava che la Procura della Repubblica di Genova fosse intenzionata a procedere con l'accusa di inquinamento ambientale colposo, tuttavia il sopralluogo effettuato domenica sera ha convinto il pm a optare per un'ipotesi di reato più grave, mentre l'eventuale sabotaggio è stato fin da subito escluso. Restano dunque da chiarire cause dell'incidente e tempi di intervento: "La rottura è stato un evento improvviso e inaspettato – spiegano fonti dell’azienda – in questo momento stiamo lavorando per capire cosa possa averla provocata".

Vigili del fuoco: "Scongiurato un disastro"

L'impatto dell'incidente non è da sottovalutare, visto che le prime stime dei vigili del fuoco parlano di centinaia di metri cubi di petrolio finiti nelle acque del torrente Polcevera: buona parte del greggio è stata contenuta dalle barriere installate dai pompieri, anche se non poco è riuscito a raggiungere il mare. Antonio La Malfa, comandante dei pompieri, dichiara senza mezzi termini: "Abbiamo evitato una catastrofe ancor prima di aver notizie certe, abbiamo deciso di posizionare sul tratto terminale del Polcevera “panne” e ruspe. Sono grato del lavoro svolto dai miei uomini, che hanno operato senza sosta".

L'inchiesta dovrà appurare lo stato di manutenzione dell'impianto e i tempi di intervento dell'impresa: i comitati spontanei di residenti lamentano forti ritardi da parte dei tecnici, sostenendo che per almeno due ore nessuno ha messo riparo al guasto. Iplom tuttavia smentisce: "Già a 20-25 minuti dall’allarme, i nostri tecnici sono intervenuti per isolare il punto esatto del danneggiamento e chiudere le valvole dell’oleodotto, una manovra che poteva essere effettuata solo manualmente, in condizioni complesse, per via dell’ora".

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