Suore uccise in Burundi, la polizia: “Arrestato il killer, ha confessato”
Ore 22 – Chi è l’uomo arrestato con l’accusa di aver ucciso le tre suore. L’uomo arrestato in Burundi con l’accusa di aver ucciso le tre suore italiane ha 33 anni e si chiama Christian Butoyi. “Ha confessato senza alcun pentimento di aver stuprato e ucciso le suore”, così ha annunciato il colonnello Helmegilde Harimenshi. La polizia ha detto che l’uomo avrebbe dichiarato di aver commesso il crimine “perché, dopo aver fatto alcune indagini, ha realizzato che la parrocchia fu costruita su un terreno che apparteneva ai suoi genitori”. L’ipotesi è che l'uomo abbia agito senza un vero movente e spinto da un attacco di follia. La polizia ha detto che sarà sottoposto a un esame psichiatrico per valutarne condizioni mentali. Secondo gli investigatori ha agito da solo.
Ore 17.30 – Arrestato il killer delle suore. Arrivata la svolta nell’omicidio delle tre missionarie italiane in Burundi: la polizia ha annunciato di aver arrestato il killer delle tre donne. Sarebbe un uomo che avrebbe confessato il delitto e che con sé aveva il cellulare di una delle tre suore e anche le chiavi del loro convento. Il killer, dopo i primi due delitti (a essere uccise per prima sono state suor Olga Raschietti e suor Lucia Pulici), sarebbe tornato nella notte in convento per uccidere la terza religiosa, suor Bernardetta Boggian. La polizia ha ribadito anche che le tre missionarie italiane sono state violentate dal loro assassino. Ieri fonti missionarie saveriane avevano smentito lo stupro.
UPDATE: Suore saranno sepolte in Africa – Le persone fermate dalla polizia del Burundi perché sospettate di essere coinvolte nell'assassino delle tre suore italiane sarebbero tre guardiani dipendenti della parrocchia cattolica Guido Maria Conforti, collegata al convento delle religiose a Kamenge, a nord della capitale Bujumbura. Lo si apprende da fonti locali che parlano di interrogatori da parte della polizia senza dare altre indicazioni. Intanto le Missionarie Saveriane fanno sapere che i corpi di suor Bernardetta Boggian, suor Olga Raschietti e suor Lucia Pulici non saranno rimpatriati ma verranno sepolti in Burundi. "Non ci sarà il rimpatrio delle salme per volontà espressa dalle nostre sorelle missionarie e perché la gente, che hanno amato e servito, desidera che rimangono con loro" ha dichiarato infatti suor Delia Guadagnini, l'ex superiora regionale delle Missionarie Saveriane per la Repubblica Democratica del Congo e il Burundi. Secondo quanto riporta l'agenzia missionaria Misna, le tre religiose saranno sepolte nel cimitero di Panzi dopo le celebrazioni funebri che si apriranno domani mattina alle nove a Bujumbura.
Due persone sospettate di essere coinvolte nell'omicidio delle tre suore italiane in Burundi sarebbero state fermate dalla polizia del Paese africano. A rivelarlo fonti locali secondo le quali i due sarebbero stati già interrogati dalle forze di polizia insieme ai tre guardiani del convento. Al momento però ci sono molti dubbi sull'esatta dinamica dei fatti e sul movente dei tre delitti, unica certezza è che sono avvenuti in momenti differenti. Dopo il ritrovamento dei cadaveri delle due suore Olga Raschietti e Lucia Pulici, sul posto erano accorse anche le forze di polizia che avevano ispezionato la zona, ma dopo qualche ora l'assassino è tornato a colpire uccidendo suor Bernadetta Boggian, colei che aveva scoperto i cadaveri martoriati delle consorelle.
Gli omicidi delle suore in momenti diversi
"Nel convento erano rimaste quattro sorelle" ha raccontato la Direttrice Generale delle Missionarie Saveriane di Parma, aggiungendo: "Le suore si sentivano relativamente al sicuro perché c’era la polizia fuori della missione. Ad un certo punto della notte, le altre sorelle hanno sentito gridare e con il cellulare hanno avvertito i padri saveriani della missione vicina". Circostanza confermata da don Mario Pulcini, parroco a Bujumbura nella vicina parrocchia dei Saveriani, che ha speigato: "Gli agenti stavano a venti metri dalla casa eppure l’assassino si è introdotto nell’edificio indisturbato. Forse aveva le chiavi".
Dal convento non è sparito nulla
Per il momento comunque pare esclusa la rapina finita male perché, come hanno raccontato le autorità locali, dal convento non è sparito niente, e le indagini si indirizzano verso il gesto isolato di uno squilibrato. "L’assassino non ha portato via nulla, neanche i soldi che erano sul posto. Stiamo cercando quest’uomo che comunque è stato identificato" ha riferito un alto responsabile della polizia burundese. Gli agenti ora hanno lanciato una caccia ad un giovane visto fuggire con un coltello in mano dal convento dopo l’aggressione alle prime due suore.
Smentito lo stupro
Incertezza anche sulla dinamica dei fatti visto che la notizia della violenza sessuale è stata smentita dalle Missionarie saveriane che hanno citato proprie fonti locali. "È circolata la notizia dello stupro delle tre religiose. A noi non risulta. Per quanto ne sappiamo, dalle testimonianze raccolte in loco, suor Bernardetta, suor Olga e suor Lucia non sono state violentate" ha affermato infatti suor Silvia Marsili, vicaria generale delle Missionarie saveriane. Confermato invece il fatto che le tre suore sono state picchiate selvaggiamente prima di essere uccise.