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Sulla nave della Sea Watch è emergenza sanitaria, l’ong: “Bagni saturi”

Il comandante della nave avrebbe comunicato che anche il terzo servizio igienico della nave nelle prossime ore potrebbe diventare inutilizzabile. I tre bagni usati dai 47 migranti salvati dalla nave e dai 22 volontari potrebbero raggiungere presto la saturazione. Questo tipo di rifiuti non può essere scaricato in mare.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il rischio è che la bomba a orologeria esploda da un momento all'altro: stiamo parlando di una vera e propria emergenza sanitaria sulla nave Sea Watch 3, ancorata a largo del porto di Siracusa. Secondo quanto si apprende, il comandante della nave avrebbe comunicato con una mail che anche il terzo servizio igienico della nave nelle prossime ore potrebbe diventare inutilizzabile. I tre bagni, usati dai 47 migranti salvati dalla nave e dalle 22 persone che compongono l'equipaggio dell'imbarcazione dell'ong tedesca battente bandiera olandese, potrebbero raggiungere presto la saturazione. Questo tipo di rifiuti non può essere scaricato in quella zona mare, troppo vicina alla costa.

Sul rischio emergenza sanitaria era intervenuta già ieri Stefania Prestigiacomo (FI), che ieri ha fatto parte del team di parlamentari che hanno compiuto un vero e proprio blitz, salendo a bordo della nave per controllare lo stato di salute dei migranti. Risultano ancora a bordo della Sea Watch il segretario nazionale del Pd, Maurizio Martina, e il presidente del partito, Matteo Orfini, saliti sulla nave per continuare la staffetta. Intanto alcune centinaia di persone stanno partecipando davanti alla Camera in piazza Montecitorio a Roma a un sit-in contro le stragi di migranti nel Mediterraneo, promosso a seguito del manifesto ‘Non siamo pesci'. Alla manifestazione bandiere di Emergency e di altre organizzazioni non governative, uno striscione recita ‘La miglior difesa è l'attracco', sottinteso delle navi di migranti. ‘Fateli scendere!', grida una donna riferendosi alla vicenda della Sea Watch 3. Al sit-in partecipano parlamentari di Leu come Nicola Fratoianni, Laura Boldrini e Rossella Muroni, Riccardo Magi, Graziano Delrio, Ettore Rosato e Filippo Sensi.

Fino a poche ore fa la situazione sembrava stabile. Una bandiera gialla era stata innalzata dal personale della nave: nel codice nautico la nave con il vessillo di quel colore comunica all'autorità portuale che le persone a bordo sono in perfette condizioni di salute e si chiede pertanto il permesso di ormeggiare e sbarcare. "Siamo tutti in salute e tuttavia il divieto rimane per la Sea Watch ed i 47 naufraghi non possono scendere a terra: 47 persone in cerca di protezione sono davvero un rischio per la sicurezza nazionale?", aveva scritto la ong tedesca in un tweet.

Cinquanta organizzazioni e associazioni che si occupano dei diritti dei minori hanno scritto una lettera al presidente del Consiglio Conte: "È ormai di urgenza improrogabile che i minori e tutte le persone presenti a bordo possano toccare terra nel più vicino porto sicuro e non restare ostaggio di dispute politiche alle quali, siamo certi converrà, il rispetto degli esseri umani e dei loro basilari diritti va sempre anteposto". Nella lettera in particolare si chiede al Presidente Conte che si dia seguito oggi stesso alla richiesta della Procura presso il Tribunale per i minorenni di Catania di far sbarcare i minori, sottolineando che "le disposizioni della Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, del diritto internazionale del mare, della Convenzione Europea sui diritti umani, della nostra Costituzione e delle leggi interne di tutela dei minori di 18 anni rendono lo sbarco un atto dovuto, sinora ritardato senza comprensibili motivi".

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