Stupro Firenze, le menzogne dei due carabinieri. Pinotti, “Sospensione non basta”
In attesa che venga stabilito in un processo se i due carabinieri accusati di violenza sessuale nei confronti di altrettante studentesse statunitensi siano colpevoli oppure innocenti appare ormai certo che i due militari verranno presto cacciati dall'Arma per le violazioni – queste sì, appurate – di numerose regole di servizio. Come riporta il Corriere, infatti, i due non avevano comunicato alla sala operativa che avrebbero fatto salire in auto le due giovani. Ma le violazioni sono state anche altre e hanno determinato l'intervento della Procura Militare, che li accusa di violata consegna e peculato per il comportamento tenuto dai due quella sera. Reati molto gravi che potrebbero determinare la cacciata dall'Arma dei Carabinieri e che si aggiungono alla mancata stesura della relazione di servizio.
Questa mattina l'interrogatorio a uno dei carabinieri
L'appuntato scelto Marco Camuffo, che ai magistrati aveva detto di "non sapere cosa fosse successo quella sera", avrebbe dunque mentito. La speranza è che a fare maggior chiarezza sia il suo collega, che stamattina verrà interrogato e ha fatto sapere di voler rispondere alle domande dei magistrati. L'uomo ha già detto di aver visto il collega che entrava con la giovane in ascensore ma di non sapere che cosa sia successo. Le presunte vittime, in ogni caso, non hanno mai avuto tentennamenti accusando i militari di averle violentate.
La ricomposizione dei pezzi del puzzle, che dovrebbe definire cosa è accaduto mercoledì scorso tra la discoteca Flo e l'appartamento delle americane, manca ancora di alcuni passaggi, anche se non poche violazioni e omissioni sarebbero state accertate. Oltre alla mancata redazione del rapporto di servizio, un'altra riguarda la scelta dei militari di fermarsi al bar della discoteca malgrado fossero in servizio e quella poi di farle salire in automobile, comportamento consentito soltanto in casi eccezionali (ad esempio il trasporto urgente di un ferito) e sempre informando la centrale operativa. Ben peggiore però è la decisione di entrare nel palazzo dove le giovani vivevano, anche considerando che quella zona avrebbe potuto essere non di loro competenza.
C'è poi un altro aspetto che gli inquirenti dovranno chiarire, ed è uno dei più inquietanti di tutta la vicenda: se il comportamento dei due carabinieri, che si sono fidati uno dell'altro malgrado avessero lavorato insieme solo una volta prima, sia stato coperto da qualche collega ed abbia incontrato complicità tra altri militari. Proprio per questo i magistrati interrogheranno anche altri uomini dell'arma in servizio quella notte.
Per il Ministro Pinotti la sospensione non basta
"Sono state fatte cose gravissime, contro le regole e contro l'etica dei Carabinieri. Non ci sono attenuanti. Non posso anticipare l'esito della commissione interna, il primo atto è stata la sospensione ma penso si debba andare oltre". Lo ha detto la ministra della Difesa, Roberta Pinotti, parlando nella registrazione della puntata di Porta a Porta, in onda stasera. "Bisogna far lavorare le inchieste, ma di fronte a fatti del genere bisogna mettere in atto le azioni più forti e nette", ha aggiunto