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Stupro delle studentesse a Firenze, indagini finite. I carabinieri accusati di violenza sessuale

Sono terminate le indagini a carico di Paolo Costa e Marco Camuffo, i due carabinieri di Firenze accusati di aver violentato due studentesse americane.
A cura di Davide Falcioni
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La procura di Firenze ha terminato le indagini a carico dei due carabinieri fiorentini Paolo Costa e Marco Camuffo, entrambi accusati  di violenza sessuale nei confronti di due studentesse statunitensi. La notte fra il 6 e il 7 settembre 2017 i due uomini dell'Arma accompagnarono a casa con l'auto di servizio le due giovani, che avevano bevuto. Le avevano incontrate poco prima in una discoteca nei pressi di piazzale Michelangelo, uno dei luoghi di ritrovo più frequentato dai giovani nel capoluogo toscano. Dopo l'arrivo, invece di andarsene, i due militari entrarono nel palazzo ed ebbero un rapporto sessuale con loro. Le due ragazze, appena entrate in casa, fra pianti e disperazione allertarono la loro assistente dell'università e poi la polizia, denunciando di essere state violentate. Dal canto loro i carabinieri hanno sempre sostenuto che le due studentesse straniere erano consenzienti, ma sono accusati di aver approfittato del loro stato di inferiorità dovuto all'abuso di alcol. Le due giovani hanno confermato ogni accusa nel corso di un drammatico e interminabile incidente probatorio. I militari sono accusati di violenza sessuale aggravata. L'inchiesta è stata condotta dalla pubblico ministero Ornella Galeotti: per Paolo Costa e Marco Camuffo si va dunque verso il rinvio a giudizio.

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Come detto uno degli snodi più importanti dell'inchiesta è stato un lunghissimo interrogatorio al quale sono state sottoposte le due ragazze. Tra le oltre 250 domande poste loro alcune hanno indignato non solo i difensori delle studentesse, ma anche l'opinione pubblica: "Lei indossava solo i pantaloni quella sera? Aveva la biancheria intima? Si ricorda di aver cercato su internet il nome di un anticoncezionale quella mattina? È la prima volta che è stata violentata in vita sua?”. L'interrogatorio è durato 12 ore e 22 minuti, un tempo interminabile durante il quale gli avvocati di Marco Camuffo e Pietro Costa hanno posto alle statunitensi ogni tipo di quesito, senza il minimo ritegno

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