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Stupro a Rimini, la testimone: “Non ho mai visto due ragazzi ridotti in quelle condizioni”

Parla la prostituta che per prima ha aiutato i due giovani polacchi aggrediti. Sul versante indagini gli inquirenti avrebbero immagini per incastrare i responsabili e anche delle impronte digitali. Si parla di quattro maghrebini, nel giro dello spaccio di droga.
A cura di Biagio Chiariello
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Potrebbe esserci la svolta nella vicenda dello stupro di Rimini subito da una ragazza polacca di 26 anni in località Miramare, al bagno 130: lui picchiato e derubato, lei violentata ripetutamente da quattro persone che potrebbero essere straniere. La giovane infatti è grado di riconoscere chi l’ha violentata. Un’affermazione corroborata dalle informazioni in arrivo dalla procura locale. Nel frattempo le forze dell’ordine stanno portando avanti le indagini per risalire ai quattro responsabili della violenza. Si tratterebbe – ma il condizionale è ancora d’obbligo – di due noti spacciatori, e di altri due persone note alle forze dell’ordine per precedenti reati, di origine maghrebina. "Gli autori dell'aggressione dello stupro erano, spero di non essere smentito dalle indagini, reduci da una notte di sballo con abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti", aveva già evidenziato il questore Maurizio Improta. Questura che avrebbe acquisito una notevole quantità di informazioni per arrivare agli stupratori: i filmati delle telecamere di videosorveglianza hanno ripreso i movimenti dei quattro, che arriverebbero da località interne e non dalla costa.

C’è da dire che la ragazza polacca non è l’unica vittima dei quattro. I balordi avrebbero infatti violentato anche una transessuale originaria del Perù quella stessa sera, nella zona della Statale a Miramare, lasciandola poi ferita in strada.  Il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, ha fatto sapere con una nota che l'amministrazione comunale si costituirà parte civile. "Rimini è sconvolta per questa notte di violenza improvvisa, inaudita, belluina e crudele" scrive Gnassi "e si stringe intorno alle vittime". L’assessore comunale di Rimini Jamil Sadegholvaad si è recato in ospedale per incontrare tutte le vittime dell’aggressione. Per loro l’Amministrazione si è detta disponibile ad ogni forma di supporto e di aiuto.

A parlare della vicenda di Rimini è anche la prostituta che per prima ha aiutato i due ragazzi polacchi aggrediti: "Stavo sul ciglio della strada, quando ho notato due ragazzi che cercavano di attraversare. Barcollavano in maniera spaventosa e da lontano ho pensato che fossero così ubriachi da non riuscire a stare in piedi. Erano spaventosi, i volti massacrati e gli occhi gonfi. Piangevano entrambi, lei non riusciva nemmeno a parlare, aveva un’espressione terribile. Il ragazzo parlava in inglese, mi chiedeva di chiamare la Polizia. Lui aveva addosso soltanto gli slip, la ragazza invece indossava vestiti da uomo. Quando ho saputo quello che era successo, ho capito che lui le aveva dato i suoi abiti". La donna è stata intervistata da Il Resto Del Carlino: "La giovane piangeva soltanto, non ce la faceva a dire niente. È stato il ragazzo a raccontarmi che erano stati aggrediti da quattro persone e che lei era stata violentata da tutti e quattro. Mi ha detto che sembravano dei nordafricani. Mi sono attaccata al telefono e ho chiamato subito la Polizia e l’ambulanza, non potevo fare altro".

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