Stupri Rimini, Butungu nega: “Ho bevuto e mi sono addormentato”. Polonia vuole estradizione
Continua a sostenere di non aver partecipato alle violenze di Rimini il congolese ventenne Guerlin Butungu, l’uomo ritenuto il capo del “branco” accusato degli stupri di Miramare. “Dopo essere stato a una festa in spiaggia, bevuto un drink e mezzo, mi sono addormentato”, è quanto avrebbe detto davanti al Pm della Procura di Rimini che lo ha interrogato. “Quando mi sono svegliato – avrebbe quindi aggiunto il giovane congolese – ho incontrato dei ragazzi che mi hanno offerto di acquistare un orologio e un telefonino probabilmente rubati, e così ho fatto”. Butungu ha negato quindi i fatti di cui è accusato ma avrebbe detto agli investigatori di riconoscersi nei fotogrammi estrapolati dalle telecamere di sicurezza che lo hanno ripreso con i tre minorenni, indagati in concorso con lui e come lui in stato di fermo. Butungu, rifugiato residente a Vallefoglia nel Pesarese, è stato arrestato mentre si trovava su un treno a Rimini. Il giovane era arrivato in Italia nel 2015 come richiedente asilo per motivi umanitari ed era stato affidato a una cooperativa di Cagli, nel Pesarese, secondo la quale finora non aveva dato problemi.
Gli arrestati rischiano pene sopra i 20 anni
Prima del fermo dell’unico maggiorenne del gruppo si erano presentati in caserma due fratelli marocchini, di 15 e 17 anni, e poi era stato fermato un sedicenne nigeriano. La Procura di Rimini ha formalizzato le accuse verso di loro: rapina aggravata, violenza sessuale di gruppo e lesioni aggravate. Lo hanno reso noto il procuratore capo Paolo Giovagnoli e il sostituto Stefano Celli. Le pene previste per tali reati si aggirano intorno ai 20 anni. La Procura per i minorenni di Bologna, guidata dal procuratore Silvia Marzocchi, chiederà la custodia cautelare in carcere per i tre giovanissimi accusati del doppio stupro avvenuto nella notte fra il 25 e il 26 agosto. Le udienze di convalida dei fermi emessi nei confronti dei due fratelli marocchini e del nigeriano, ora trattenuti nel centro di prima accoglienza, sono fissate per domani davanti al Gip del tribunale per i minori di via del Pratello. Anche per il maggiorenne sarà domani l'udienza di convalida.
Polonia chiederà l'estradizione degli arrestati
La Polonia, intanto, secondo quanto ha dichiarato il vice ministro della giustizia Patryk Jaki, chiederà l'estradizione dei quattro arrestati. Il vice ministro ha sostenuto che per i quattro giovani, qualora sarà confermata la loro responsabilità, si dovranno prevedere condanne pesanti, in modo da scoraggiare chiunque altro a commettere crimini del genere.