Una firma per un luogo sicuro dove i più poveri possano trovare ristoro

Nelle notti d’inverno le strade si ghiacciano e il vento freddo avvolge intere città. Chi non sa dove andare trova riparo in qualche antro, sotto i portici o nelle stazioni: lì la povertà emerge dai pannelli di cartone disposti a capanna o nelle borse piene di stracci. Con una firma si può fare di più anche per chi è costretto a vivere la strada: a Bergamo un dormitorio è pronto per la prima accoglienza cittadina dei senzatetto, e a Palermo una mensa nutre i poveri della città.
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Sembrava che la situazione internazionale potesse migliorare, invece, con il rincaro delle materie prime, l’inflazione e la crisi internazionale che da inizio anno si sta facendo sentire, gli scenari e i risvolti sulla situazione economica destano ancora più preoccupazione. La povertà è sempre stata un tema urgente, ma quest’anno il numero delle famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese potrebbe addirittura crescere: nel 2021 erano quasi due milioni le famiglie in povertà assoluta presenti in Italia, ossia oltre 5 milioni e mezzo di persone di cui un quinto in minore età.

Una firma per affermare il nostro impegno

Come dare aiuto a chi ha perso tutto soprattutto d’inverno, quando le strade sono ghiacciate, il vento sferza la pelle e non si trova riparo? È notizia di qualche mese fa la morte di un famoso fotografo francese caduto per un malore e lasciato morire di freddo per nove ore su un marciapiede parigino, scambiato per un clochard. Una notizia che ha scosso le coscienze e ci ha portato a fare i conti con gli invisibili, o con chi non vogliamo vedere. Eppure con una firma si può guardare la povertà dritta negli occhi e iniziare a non voltarsi dall’altra parte. Un gesto umano prima ancora che “solidale”. Con la firma per la destinazione dell’8xmille alla Chiesa cattolica si possono sostenere i progetti per i poveri che sono già in essere e ampliarli offrendo servizi migliori.

Un atto concreto che si traduce in progetto veri: il Dormitorio di Bergamo

Firmare è un gesto potente che può cambiare il destino delle persone: sono state 2.120 le persone che nel 2021 per un totale di 26.904 notti hanno trovato accoglienza nel Dormitorio Galgario, situato in un ex convento del Settecento a Bergamo. Grazie a un contributo del 2019 di 510mila euro dei fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica si sono creati 80 posti letto per gli ultimi e gli emarginati. “Sugli 80 posti, suddivisi in stanze che hanno al massimo 5 letti, ce ne sono 10 sempre liberi – afferma Don Roberto Trussardi, direttore della Caritas diocesana di Bergamo – per offrire 3 notti in emergenza. I nostri volontari svolgono un lavoro prezioso relazionale in sinergia con gli operatori e, durante la notte, si recano, con le Unità di Strada operanti sul territorio, nei quartieri più poveri della città per sottrarre i nostri fratelli in difficoltà da una notte al gelo. Proprio per far fronte a tante storie di disagio ho modificato lo stile d’accoglienza passando da uno a tre mesi”. Ma il Galgario non è solo un dormitorio: attualmente è aperto dalle 20.00 alle 8.00 offrendo servizi come l’ambulatorio di presidio sanitario, gestito dalla Croce Rossa Italiana, l’“armadio condiviso” che distribuisce scarpe e indumenti in kit imbustati, il magazzino per custodire gli effetti personali e i vestiti degli ospiti e un centro diurno Punto Sosta, dedicato alle persone in situazione di grave marginalità di Bergamo, dove poter passare del tempo insieme per mantenere relazioni e fare attività creative e laboratoriali. Ma il progetto si sta ampliando per inserire sportelli informativi, di consulenza legale, di mediazione linguistica e culturale, e altri servizi.

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40mila pasti nel centro di Palermo per gli ultimi

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A Palermo, invece, la firma di tantissime persone ha permesso di garantire per 365 giorni all’anno, anche durante le feste, quarantamila pasti caldi a chi è in povertà estrema: disoccupati, migranti, senza fissa dimora. La Mensa diocesana San Carlo è in pieno centro ed è attiva dal 2004 e da quell’anno non si impegna solo a nutrire il corpo, ma anche l’anima di chi ha bisogno di reinserirsi nel contesto sociale e ritrovare la propria dignità. Dal 2015 al 2021 i fondi dell’8xmille sono stati 644mila euro e hanno permesso di arrivare anche alle persone sole e fragili come gli anziani ai quali vengono consegnati i pasti a domicilio.  “I fondi 8xmille – spiega il vice direttore della Caritas, Don Sergio Ciresi – rappresentano la risorsa fondamentale che ha permesso di avviare la struttura nel 2004 e che consente di fare fronte alla gestione quotidiana. L’8xmille è fondamentale perché non è solo una firma; dietro quel gesto ci sono storie, c’è un sostegno, una presa in carico, un accompagnamento. È importante avere cura di quest’azione del cittadino grazie alla quale si possono mettere in atto una serie di attività e servizi. È un contributo che ci permette di sviluppare anche laboratori, come quello di musica e di pittura, e un servizio di prossimità attraverso attività di animazione”. Ma la rete Caritas ha permesso di aiutare anche le famiglie colpite dalla pandemia arrivando a 15mila nuclei e 45.500 persone garantendo anche altri servizi come il Polo diurno e notturno.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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