Cambiamo le cose sul campo

Tutto comincia da un pomodoro

Il cambiamento non deve per forza partire da gesti eclatanti e rivoluzionari, si rivela anzi più duraturo ed efficace quando avviene in modo graduale, da trasformazioni semplici che però non sono affatto banali. L’agricoltura è uno dei settori in cui anche un semplice pomodoro può fare la differenza.
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A cura di Ciaopeople Studios
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Al suo colore, alla sua polpa, Neruda dedicò un’ode. È il simbolo della nostra cucina, presente in tantissime ricette iconiche, dalla pizza alle lasagne. E se volessimo guardare ai numeri, si calcola che in Italia la superficie dedicata alla sua coltivazione sia di circa 2.500 ettari. Stiamo parlando del pomodoro, una pianta a noi sicuramente familiare, i cui frutti sono presenti in tutte le nostre case. Non dobbiamo però lasciare che tanta familiarità appiattisca la ricchezza di sfide e la complessità che la coltura dei pomodori racchiude.

Il valore delle cose semplici

Molte volte commettiamo l’errore di pensare che più una cosa è semplice, più è banale. Non è così e il pomodoro è un esempio calzante di questa verità. Sono molti gli aspetti che bisogna considerare per coltivarlo in modo etico sia per l’ambiente sia per le persone: i cambiamenti climatici hanno un effetto imprevedibile sulle colture; l’impatto del consumo idrico, che in un’ottica di salvaguardia ambientale deve essere costantemente monitorato; un’etica del lavoro che non si fondi sullo sfruttamento ma sulla dignità e la sicurezza dei lavoratori. Seguendo ogni passaggio della filiera, ci si accorge di quanto sia importante che le aziende siano consapevoli dell’impatto sociale e ambientale che hanno e che lavorino per migliorarsi. Non servono rivoluzioni sbandierate che rischiano di sgonfiarsi in fretta, ma una catena virtuosa di piccole azioni che ha l’effetto di far evolvere la produzione in chiave etica e sostenibile. Mutti, azienda italiana sul campo da oltre 120 anni, di questa trasformazione gentile si è fatta non solo portavoce ma attrice protagonista.

Una filiera sempre più corta

Da diverso tempo, Mutti investe perché le sue colture siano sostenibili dal punto di vista della salvaguardia ambientale, incentiva anche economicamente i produttori per lavorare secondo alti canoni etici e coinvolge in modo attivo i consumatori. Un esempio di questo legame che l’azienda ha saputo creare coinvolgendo tutti gli attori della filiera si chiama InstaFactory, un impianto produttivo mobile che permette di lavorare i pomodori sul luogo di raccolta. Si tratta di una sfida unica nel suo genere, volta a celebrare la genuinità del prodotto, ottenendo così il duplice effetto di alzare la qualità del prodotto finito. Si parla spesso di chilometro zero, ma non sempre è possibile consumare cibi prodotti localmente. Con InstaFactory, Mutti accorcia la filiera e permette di catturare subito il sapore del pomodoro quando è all’apice della maturazione. Nasce così Sul Campo, una limited edition di elevata qualità realizzata con la varietà di pomodoro Rossoro.

I nostri piccoli gesti 

Non solo le aziende, ma anche i privati possono dare il via al cambiamento, una piccola azione alla volta. Per incentivare e celebrare questi comportamenti virtuosi, Mutti ha lanciato il contest “Eroi dell’Impegno”: dopo essersi registrati sul sito, i partecipanti potranno condividere con la community le proprie azioni virtuose, arrivando così a ispirarsi e a contaminarsi a vicenda, generando una costante spinta al miglioramento. Le cinque idee più significative verranno selezionate e gli autori potranno recarsi sul campo dell’InstaFactory, dove vedranno nascere una Passata personalizzata dal filare di pomodori dedicato al loro impegno per la sostenibilità.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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