Tutti insieme per esaudire un desiderio: sul web l’unione fa la forza

Svitlana Antonik, la donna ucraina fuggita dalla guerra e arrivata in Italia già molto malata, ha potuto realizzare un piccolo, grande desiderio: tornare dove è nata e cresciuta per salutare la sua famiglia. Un finale più dolce per una storia che sembrava già scritta, tutto grazie a un’equipe di medici lungimiranti e all’aiuto del crowdfunding.
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Svitlana era fuggita dall’Ucraina allo scoppio della guerra, lasciando nel Paese d'origine la sua famiglia. Arrivata in Italia già molto malata a causa di un Linfoma di Hodgkin, all’Ospedale Federico II di Napoli nessuna terapia aveva avuto una risposta positiva nell'avanzata della malattia. Con poche settimane di vita davanti, il suo ultimo desiderio era quello di riabbracciare i suoi cari e salutarli per l'ultima volta. Tornare in Ucraina in un momento tanto drammatico non era semplice, ma l'equipe del policlinico, tra cui Angelo Forte e Veronica Abate, non si sono persi d'animo e hanno lanciato una raccolta fondi su GoFundMe per esaudire la sua richiesta.

Sono bastati quattro giorni per raggiungere e superare la cifra di 7 mila e settecento euro, i fondi necessari per poter organizzare un'ambulanza adatta alle esigenze della paziente, con sanitari esperti che potessero supportarla fino all'arrivo in Ucraina. Così, grazie alle donazioni di 460 persone che con generosità hanno versato in media 15 euro, l'ultimo desiderio di Svitlana è stato esaudito. È tornata a casa lo scorso 7 ottobre, a dieci giorni dal lancio della fortunata campagna.

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La sua storia è solo un esempio di ciò che ogni giorno sulla piattaforma di crowdfunding benefico più conosciuta al mondo avviene grazie alla solidarietà e alla fiducia nel prossimo di chi decide di supportare le storie di chi rimane indietro. GoFundMe, nata nel 2010 negli Stati Uniti, in queste settimane ha compiuto quattro anni di attività in Italia, risultando centrale in alcune delle emergenze nel nostro Paese: le alluvioni e le emergenze idrogeologiche di questi mesi, il supporto agli ospedali durante il lockdown dell’emergenza pandemica, le terapie per i bambini affetti da SMA, la crisi economica, la guerra in Ucraina. Il dono a queste cause, e molte altre, ha portato alla ribalta storie dimenticate grazie alle tante persone che credono nell’umanità e nella solidarietà, anche tra sconosciuti. Eppure, per far del bene “a cuor leggero” sono necessarie fiducia, sicurezza e trasparenza.

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Tutte le raccolte fondi di GoFundMe, infatti, affrontano diversi controlli prima del prelievo: dall’identità della persona alla legittimità della causa. La piattaforma mantiene il pieno controllo dei fondi raccolti finché non viene stabilita una chiara connessione con il beneficiario dichiarato nella descrizione della raccolta. Solo allora vengono rilasciati i fondi, non prima di ulteriori verifiche incrociate tra identità e informazioni bancarie criptate. Grazie al team Trust & Safety, composto da tantissimi esperti di pagamenti online e sicurezza digitale, con alle spalle già l'esperienza di lavori nella pubblica sicurezza, il sito può così assicurare al 99,9% che ogni euro donato arrivi al beneficiario dichiarato. Non solo: la piattaforma mette in campo processi antifrode, strumenti digitali di verifica, controlli incrociati e una vera e propria garanzia unica nel mondo delle raccolte fondi, che promette il rimborso della somma versata in caso di inconvenienti. È una rarissima eventualità, ma se si riscontrasse qualsiasi uso improprio la Garanzia GoFundMe copre le donazioni di qualsiasi importo, ovunque si trovi il donatore e per qualsiasi causa. Donare in tranquillità è essenziale per incentivare le buone azioni, senza che vengano frenate da paura o reticenza: se si sospetta un abuso si può presentare reclamo alla piattaforma che indagherà ed emetterà il rimborso in caso di avvenuta frode.

Sul web è quindi possibile fare del bene in un ambiente sicuro, generando e alimentando fiducia e speranza che cambiano il mondo, partendo dai desideri di chi spesso viene dimenticato. È successo nel caso di Svitlana e in tantissimi altri negli ultimi anni, continuerà a succedere se non smetteremo di voler creare la società in cui crediamo: donazione dopo donazione.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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