Street o glamour: tu che fotografo sei?

Sebbene alcuni siano sicuri che sia la macchina fotografica a scegliere il fotografo, lo stile di ciascuno è nascosto tra le sfumature dei propri occhi e c’è solo un modo per scoprirlo: sperimentare, confrontarsi e formarsi con chi il mestiere lo conosce bene. A Milano c’è uno spazio dove apprendere e allenare l’occhio dei più piccoli e dei più esperti con tante idee per mettersi in gioco.
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Guarda, immortala e scatta: pochi gesti per un unico desiderio, quello di fermare l’attimo e cogliere un’emozione per sempre. Gioia o tristezza, meraviglia o frustrazione, paura o rassegnazione: le immagini fotografiche traboccano di emozioni e riescono a coinvolgere con il cuore, ma anche con la mente che vede armonia e bellezza anche in un viso che esprime dolore.

È la macchina fotografica che sceglie il fotografo?

Per molti fotografi è stato amore a prima vista. Entrati in un negozio di macchine fotografiche sono stati scelti immediatamente. È la macchina fotografica che fa il fotografo: ciascuna porta con sé una propria gestualità e una specifica ritualità che colpiscono ogni fotografo in erba. Ma per diventare un bravo fotografo alla macchina fotografica bisogna aggiungere qualche cosa di nostro. Come è avvenuto per il grande Henri Cartier-Bresson, che con la sua Leica 35mm con lente 50mm ha stabilito un legame fortissimo. Tuttavia, senza il suo rigore, la sua ricerca di equilibrio e nel contempo di gioia e spontaneità in ogni scatto non sarebbe diventato quell’Occhio del Novecento che tutti oggi conoscono.

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Cosa scatta in un fotografo?

La scintilla della passione per la fotografia in Bresson scatta appena tornato da un viaggio in Africa nel 1932: vede una fotografia che rappresenta un gruppo di bambini africani che si lanciano verso le onde spumeggianti e in lui “scatta” qualcosa, prende la sua Leica ed esce di casa. La foto era di Martin Munkacsi, un fotografo all’epoca famoso e rivoluzionario. Ogni fotografo che si rispetti ha una storia simile: un’immagine che l’ha colpito e che l’ha posto di fronte a una strada da intraprendere. Come percorrerla però è un vero mistero: ogni persona ha la sua sensibilità, il suo occhio e il suo stile e questo va trovato e allenato a “uscire”. È da questo percorso di crescita e formazione che nascono le foto migliori: c’è chi si appassiona di fotoreportage, chi di fotografia naturalistica, chi di macrofotografia, chi di ritrattistica, di street o glamour photography. Ma come si riconosce la propria strada?

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Come coltivare una passione per la fotografia

Se i talenti vanno solo scoperti, lo stile personale è un mix di conoscenza, formazione, sperimentazione e passione. Per far emergere il meglio in ciascuno di noi, per allenare l’occhio alle linee, ai colori, alla luce e al bianco e nero è meglio apprendere dai migliori. Nel cuore di Milano esiste un luogo dove esercitare sempre la ricerca, pensato sia per aspiranti fotografi dai 12 anni in su che per fotografi esperti con decenni di scatti alle spalle: “Orti Fotografici”.

Si tratta di un luogo dove si “semina” l’arte della fotografia declinandola in molte forme: dalla formazione allo studio delle contaminazioni artistiche della fotografia con la musica e la letteratura, dai laboratori in collaborazione con le scuole all’affitto degli spazi per eventi e shooting fotografici, dalle gite all’aria aperta per catturare la luce alle serate dedicate alla fotografia nel cinema d’autore. Sebbene ogni sensazione sia legata a un luogo, lo studio Orti Fotografici è uno di quei luoghi che ne generano tante, un moltiplicatore di esperienze e di emozioni: basta saperle catturare. E tu che emozione cerchi?

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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