STEM e formazione post lauream: dove coltivare i talenti

La transizione energetica è uno dei temi strategici dei prossimi 30 anni: saperla affrontare puntando su una reale sostenibilità è cruciale per ogni Paese. In Italia c’è la possibilità di essere tra i protagonisti del cambiamento grazie ad alcuni Master post lauream innovativi. Per gli under 28, italiani e stranieri, laureati in ingegneria, economia, geologia, geofisica, fisica, chimica e matematica: le porte si aprono a settembre.
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Si parla tanto di transizione energetica, ma in molti ancora non hanno le idee ben chiare. Alcuni ne hanno una visione utopistica, nella convinzione che le soluzioni alla crisi climatica siano l’azzeramento dell’utilizzo delle fonti fossili praticamente dall’oggi al domani. In realtà, il processo che ci attende è lungo e complesso e si avvarrà di una molteplicità di azioni che, tutte assieme, potranno portare il mondo, in modo economicamente sostenibile, verso la neutralità carbonica. Per affrontare i prossimi 30 anni investire sui giovani diventa così una delle carte vincenti per garantire questo cambiamento. Per questo sono nati master come MEDEA, promosso da Eni e destinato agli under 28, italiani e stranieri, con un background solido in materie scientifiche e che danno la possibilità di ricevere borse di studio e altri benefit.

Transizione energetica: un cambiamento verso la neutralità climatica

C’è bisogno di energia, competenza e creatività per poter arrivare all’obiettivo previsto dal Green Deal europeo, che è quello di pervenire alla neutralità climatica entro il 2050. Attualmente l’energia utile per muovere il Paese viene soddisfatta per il 31,1% dal petrolio e dai suoi derivati, per il 40,6% dal gas naturale e per il 20,2% dalle fonti rinnovabili. Nei prossimi 30 anni si assisterà a una variazione del mix energetico, prediligendo fonti con basse emissioni di carbonio, come il gas naturale, mentre si cercheranno tecnologie innovative che possano rispondere all’obiettivo ultimo della transizione ecologica: la decarbonizzazione. Attorno a questo obiettivo si affollano problemi e soluzioni: come evitare gli sprechi, come catturare e stoccare la CO2 e in quali luoghi, quali fonti sostenibili di energia potenziare, come accelerare l’economia circolare. Domande cui l’innovazione tecnologica da un lato e il design di incentivi efficaci, tipico delle scienze sociali, dall’altro possono contribuire a rispondere.

Formare i giovani, i protagonisti del cambiamento

Chi vuole essere protagonista del cambiamento non può che stare nel cuore del futuro, dove si investe di più in ricerca e tecnologia. Dal 1957 c’è una scuola d’eccezione che investe nel capitale umano e nell’innovazione: la Scuola Mattei, fondata dal primo presidente dell’ENI, Enrico Mattei, che per prima ha aperto la strada alla formazione post lauream in Italia. Da questa visione a quella attuale il passo è breve. Partirà a settembre e si chiuderà il 30 giugno il Master MEDEA (Master in Energy and Environmental Management and Economics), giunto alla sua 66ma edizione, un master in partnership con l’Università di Pavia per laureati in ingegneria ed economia, e per chi, già esperto nel settore energetico e ambientale, vuole approfondire ancora di più queste tematiche.

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Il taglio del Master è ovviamente internazionale e interdisciplinare: si sa che la sfida ambientale coinvolge tutto il mondo e gli asset sono diversi. Si va dallo studio del mercato energetico, a quello del cambiamento climatico e alla geopolitica dell’energia che, indubbiamente, in questo periodo, sta emergendo in tutta la sua importanza. Il piano di studi previsto, che si avvale di una didattica diversificata (lezioni frontali, flipped classroom e blended training, case study, learning by doing e project work, seminari e convegni, visite guidate a impianti industriali di particolare interesse), punta a fare dei suoi studenti esperti a 360 gradi del mondo energetico all’insegna della complessità e attraverso corsi con un pool di esperti che alterna uno staff interno, manager del mondo Eni, docenti delle più prestigiose università italiane ed estere.

I Medeans, una “community di innovatori”

“L’obiettivo principale – afferma Enzo di Giulio, Responsabile della Scuola “Enrico Mattei” di Eni Corporate University -, è far crescere i nostri studenti, non solo grazie alla docenza di altissimo livello ma anche alla chimica interna della classe che ha un altissimo grado di internazionalità.” Ed è questa l’esperienza dei Medeans, come vengono chiamati coloro che superano il Master, se si ascoltano le parole di chi l’ha frequentato. “Grazie a tutte le interessanti attività, come lezioni, storytelling, visite agli stabilimenti – racconta Vittoria Camodeca, attualmente Planning, Operation and Logistic Specialist in Ecofuel –, ho avuto la possibilità di conoscere l’azienda per cui lavoro. Una volta entrata nel ruolo, è stato divertente scoprire come tutti i miei compagni di classe, chiamati Medeans, rappresentassero un anello importante nel mondo Eni”. “Il Medea è un viaggio straordinario – sostiene Carmine Monti, Head of Brazoria Project Execution –, in cui puoi rafforzare le tue conoscenze pregresse con corsi di altissimo livello, in un ambiente unico in cui valori come l’inclusione, il lavoro di squadra, il rispetto e la diversità sono condivisi ogni giorno”. Queste prospettive le ritroviamo nelle parole di una Medean d’eccezione, l’ingegnere Annalisa Muccioli, oggi ai vertici di Eni come AD di EniProgetti, che ci tiene a sottolineare che il valore aggiunto del MEDEA stia nella “capacità di leggere la complessità dei sistemi in cui ci troviamo a operare, approfondendone le diverse sfaccettature e tenendo conto anche dei punti di vista diversi che possono originarsi in un contesto multiculturale, facendosi sempre una domanda in più, senza stancarsi mai di studiare e approfondire. Non posso poi non citare un altro elemento, che è molto più di un insegnamento: i rapporti umani nati e costruiti durante il master. Persone che sono diventate fidi compagni di viaggio, un fondamentale riferimento con cui confrontarsi e continuare a camminare insieme.”

MEDEA, GEMS e MiNDS: master e borse di studio 

Le candidature sono aperte fino al 9 maggio per i cittadini italiani, al 29 aprile per gli stranieri. Eni offre anche borse di studio a copertura completa del costo del Master MEDEA che includono il materiale didattico, l’utilizzo delle mense aziendali e un contributo monetario mensile, di 1000 euro lordi per gli studenti italiani e di 1300 euro lordi per i non-italiani. Sulla scia del successo di MEDEA, Eni ha ampliato l’offerta formative rivolta ai neolaureati con altri Master: Master Energy Innovation con il Politecnico di Milano, Master GEMS (Geoscience for Energy-Eni Master School) e MiNDS (Master in Natural Resources Development and Storage) con il Politecnico di Torino (ex Energy Engineering and Operations), anch’essi alle stesse interessanti condizioni. Attualmente, insieme al MEDEA, sono aperte le candidature per il Master GEMS fino al 13 giugno, e a breve ci sarà la possibilità di candidarsi anche a MiNDS. I Master sono tutti in inglese e sono rivolti a giovani laureati in ingegneria, geologia, geofisica, fisica, chimica e matematica. Il consiglio dell’ingegnere Muccioli è quello di lasciarsi ispirare dalle parole ancora attuali che Enrico Mattei rivolse agli studenti della Scuola Mattei nel 1957, anno di fondazione: “[…] questa preparazione aggiuntiva, questo supplemento di applicazione, vi potrà molto aiutare nell’affrontare, nello studiare, nel risolvere i problemi. […] Evidentemente c’è bisogno di tenacia, di volontà, e io vi consiglio di non mollare mai.”

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