Start up, idee, innovazione: nuovi modelli, nuove possibilità

Fare impresa non è semplice, ma se ci sono persone che ci credono e condizioni che lo rendono possibile, il cambiamento avviene: raccontiamo la storia di chi si mette (e rimette) in gioco per supportare e premiare le iniziative imprenditoriali.
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L’Italia è sempre stato un paese di persone creative e questo ci è riconosciuto in tutto il mondo. Tuttavia, nonostante le idee creative, fare impresa qui non è semplice: i tempi sono lunghi e i costi alti.

Fare impresa in Italia: le ombre

Confrontando i costi di registrazione, per aprire una piccola o media impresa tra i Paesi europei, l’Italia si pone all’ultimo posto: in Danimarca ci vogliono solo 90,06 euro, in Irlanda 120,28 euro, in Lituania 74, 06 euro, in Francia 261,25 euro, mentre in Italia ben 3.941,87 euro. I costi più vicini a quelli italiani sono dell’Austria (2034,00 euro), dell’Olanda (1800,00 euro), e del Belgio (2144,65 euro).* È evidente, senza introdurre il tema “imposte”, che gli aspiranti imprenditori in Italia trovano da subito un ostacolo reale e tangibile. Eppure l’accelerazione data alla digitalizzazione durante la pandemia e l’apertura a nuove organizzazioni aziendali grazie all’introduzione dello smartworking hanno fatto emergere nuove esigenze e nuovi bisogni da parte degli italiani portando, di fatto, alla nascita di start up innovative e giovani. Tuttavia la digitalizzazione, e quindi l’innovazione, possono essere la strada giusta per diventare competitivi anche nel sud Italia? Sembra di sì, visto che il problema della carenza di infrastrutture e le lungaggini della burocrazia può essere superata dal digitale. Ma chi aiuta (soprattutto i giovani) a iniziare un’attività innovativa?

Il sostegno del pubblico e… del privato

A supporto di questa rinascita anche il Fondo Rilancio Startup, stanziato dal Ministero dello Sviluppo economico, ma anche il sostegno di altri imprenditori che, forti della loro storia, hanno deciso di premiare altri nuovi imprenditori. È il caso di DFL Gruppo Lamura che in oltre 40 anni è riuscito a diventare una delle più grandi realtà nel Sud nel mondo della grande distribuzione per ferramenta, grazie all’intuizione del suo fondatore, Giuseppe Lamura detto Pinuccio, che nel 1976 apriva una piccola rivendita commerciale e alla visione dei suoi figli Pasquale, Francesco e Carol, che hanno voglia di evolvere e di innovare con uno sguardo concreto alle nuove sfide del terzo millennio.

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Imprenditori oggi: cosa significa e cosa serve?

Viste le difficoltà e le tendenze del contesto attuale, non è facile diventare imprenditori oggi. Eppure secondo Francesco Lamura, CFO del Gruppo, essere imprenditori “significa credere molto nelle proprie idee, anche quando gli altri non lo fanno; significa avere fiducia in un progetto ed essere i primi a crederci, sempre”. Le idee, appunto, sono quelle che alla fine contano, ma da sole non bastano. “Senza una buona idea – continua Francesco -, è difficile andare lontano; anche le migliori idee possono appassire oppure “andare fuori tempo”. La preparazione è un elemento altrettanto importante, ma forse più di questo credo nell’importanza di voler imparare, sempre, tutti i giorni come se fosse il primo.” A questo si aggiunge anche una buona cultura imprenditoriale, che secondo Carol Lamura, ora membro del CDA del Gruppo, è la cultura stessa del lavoro: “Più che la cultura imprenditoriale, credo che alla base ci debba essere la cultura del lavoro… e in casa nostra non è mai mancata. Lavorare aiuta a mantenere i piedi per terra, a non dare niente per scontato, e soprattutto aiuta anche a non arrendersi di fronte alle difficoltà.”

Premio Start Up Evolution "Pinuccio Lamura": quinta edizione nel 2022

Proprio per stimolare le idee, l’imprenditoria giovane e l’innovazione, in ricordo del padre scomparso qualche anno fa, il Gruppo ha istituito il Premio Start Up Evolution Pinuccio Lamura – così è conosciuto da tutti nel salernitano. Start Up Evolution nel 2022 è giunta alla sua V edizione: un vero sostegno da parte di chi è stato educato a valori di solidarietà dal padre e non vuole perdere l’occasione di ringraziarlo “per tutti gli insegnamenti di vita che ci ha trasmesso – dichiara Francesco -; la sua umiltà e bontà d’animo ci accompagnano in ogni nostra scelta”. La quarta edizione si è conclusa lo scorso 19 novembre 2021 con la premiazione della società Regrowth di Teramo, che ha vinto grazie al progetto LEAF (Live Environmental & Animal Feedback), il cui scopo è consentire una gestione più efficiente dell’impresa agricola attraverso il tracciamento giornaliero delle attività degli animali. Il premio è “un modo per ricordare nostro padre Giuseppe e la sua fiducia verso il futuro”, dice Carol, ma anche – aggiunge Francesco – “un contributo, un incentivo a non lasciarsi abbattere dalla burocrazia e dalle lungaggini che, soprattutto all’inizio, assorbono tempo e risorse.” Ed è sempre Francesco che invita tutti gli imprenditori a mettersi in gioco e a partecipare: “I requisiti per accedere al bando? Semplicemente avere una buona idea e farci comprendere le sue potenzialità. Non poniamo alcun vincolo di settore o di provenienza geografica: vogliamo dare un piccolo contributo a chi sta iniziando a fare impresa, quando ogni aiuto può essere utile, anche per le spese più operative. E comunque sul nostro sito DFL è possibile trovare tutti i dettagli.” L’auspicio è che ogni giovane imprenditore premiato possa sentirsi accompagnato da qualcuno che ha maturato tanta esperienza da poterla condividere e, come dice Carol rivolgendosi a suo padre: “Niente finisce, papà; sono sicura che leggere il tuo nome vicino a progetti nuovi e giovani sia un ottimo modo per ringraziarti e ripagare il tuo impegno.”

*https://www.infodata.ilsole24ore.com/2022/02/21/per-aprire-unimpresa-in-italia-devi-lavorare-3-mesi-in-danimarca-bastano-6-ore/

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