Aziende più flessibili, lavoratori più produttivi
I vantaggi di questo tipo di modalità di lavorare sono molteplici, tanto per gli imprenditori quanto per i lavoratori. Per questi ultimi, in particolare, scegliere dove e quando lavorare può stimolare l’efficienza del processo produttivo e aumentare di conseguenza il tempo di vita. È il cosiddetto work-life balance, la capacità di trovare un equilibrio tra attività lavorativa e vita privata per favorire il benessere della persona. Basti pensare che, secondo dati del Politecnico di Milano, l’adozione di un modello del genere porta ad un incremento di produttività pari a circa il 15% per lavoratore. Tradotto in termini numerici, lo smart working potrebbe portare un valore aggiunto lordo all’economia globale entro il 2030 pari a 10 trilioni di dollari. Ben oltre i Pil attuali di Giappone e Germania messi insieme.
A livello generale, anche una sola giornata di lavoro da remoto a settimana può far risparmiare in media 40 ore all’anno di spostamenti. Ciò significa che, a livello ambientale, si determina una riduzione di emissioni pari a 135 kg di CO2 all’anno, considerando che in media le persone percorrono circa 40 chilometri per recarsi al lavoro. Da non trascurare, infine, tra i motivi che depongono a favore del lavoro flessibile, anche gli aspetti legati ai costi di gestione degli uffici: lo smart working comporta minori oneri, con risparmi del 30% sui costi di gestione degli spazi fisici, con conseguente capacità di liberare capitali da investire nella crescita. Infine, promuovere il lavoro agile significa anche favorire la responsabilizzazione dei dipendenti, la crescita dei talenti e l’innovazione diffusa.