Sicurezza degli edifici e ristrutturazioni: ecco i rischi che corriamo

Complici gli incentivi e le agevolazioni, il parco immobiliare italiano sta vivendo un boom di ristrutturazioni. l tempi in cui si realizzano, però, non solo spesso non consentono di garantire il corretto utilizzo dei materiali a scapito della sicurezza, ma non aiutano neppure a centrare un altro fondamentale obiettivo, quello di rendere gli edifici più sostenibili. In quest’ottica la scelta dei materiali è fondamentale. Scopriamo perché.
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Ma com’è bella la città! 

Certo restano il traffico, la maleducazione, la fretta e tanti altri disagi del vivere moderno, però bisogna dirlo: grazie agli incentivi le nostre città sono diventate più belle. Facciate cadenti, grondaie arrugginite, balconi scheggiati sono sempre più un ricordo e tanto i viali alberati quanto le strade periferiche ricominciano a brillare con palazzi tirati a nuovo e spesso di pregevole fattura, quando si tratta di edifici di inizio Novecento o progettati da architetti particolarmente ispirati.

L’edilizia è una giungla?

Il mondo dell’edilizia, soprattutto a livello condominiale, non è mai facile da affrontare, soprattutto perché seguire lavori di tale portata è umanamente molto complicato per persone che nella vita si occupano d’altro. Figurarsi quando c’è da capire se i materiali scelti per riammodernare uno stabile sono quelli giusti anche per renderlo più sicuro. Se poi si parla di prevenzione degli incendi, cala la notte.

Il codice di Prevenzione incendi

A causa di alcuni fattori come l’utilizzo di materiali sintetici, e derivanti dal petrolio o una superiore elettrificazione degli stabili, nel 2020 si sono registrati incendi con una frequenza 6 volte maggiore rispetto al 1950. Una stanza moderna può andare a fuoco in soli 5 minuti, quando nel ventesimo secolo ciò avveniva in 29 minuti. E la normativa? Ebbene, la normativa sulle facciate e le coperture risale all’8 aprile 2022 e segue di 7 anni il Codice di Prevenzione Incendi del 3 agosto 2015. In più molte voci critiche parlano di una normativa antincendio ancora lacunosa. Il testo, infatti, si applica solo agli edifici adibiti ad abitazione di altezza superiore ai 24 metri, e prevede anche l’uso di materiale combustibile in facciata, con i rischi di una rapida propagazione dell’incendio nell’edificio.

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Cosa usare per rendere più sicuri gli edifici?

Attualmente la migliore soluzione in commercio per isolare e rendere più sicuri pareti, tetti, solai e interni dei palazzi è la lana di roccia, un composto a base di basalto, dolomite e diabase di cui l’azienda danese Rockwool è leader mondiale nella produzione. La lana di roccia resiste a temperature superiori ai 1.000°C, e non rilascia gas tossici nocivi per l’uomo al contatto col fuoco. È un materiale non combustibile che limita la propagazione delle fiamme rendendo possibile e sicura l’evacuazione.

Rockwool in prima linea per la sicurezza antincendio

In qualità di maggior produttore mondiale di prodotti e soluzioni in lana di roccia, Rockwool ha avuto un ruolo attivo nell’aggiornamento della normativa in Gran Bretagna, che necessitava di requisiti più stringenti dopo la tragedia della Grenfell Tower nel cuore di Londra. Nel redigerla, il Governo inglese ha consultato l’azienda, giudicandola come soggetto esperto del settore nella protezione dal fuoco, e l’ha interpellata sul ruolo della combustibilità dei materiali per le facciate degli edifici. Un attestato che racconta tanto anche dell’affidabilità dei materiali prodotti.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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