Sei professioni che i nostri genitori non conoscono

Spesso è difficile far capire a “mammà” di cosa campiamo, quasi quanto è difficile capire certi annunci di lavoro che introducono nuovi, incomprensibili anglicismi.
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A cura di Redazione
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“E che è?” è l’interrogativo sintetico – che rivela anche un po’ di contrarietà – che ci poniamo quando leggiamo che tale azienda cerca una figura professionale il cui nome sembra una trascrizione casuale di vocaboli stranieri. È del resto la domanda che si pone anche vostra madre quando cercate di spiegarle di cosa campiate. Mentre ci provate, vi viene il sospetto che ai poveri genitori manchino le coordinate di base per comprendere certi lavori. E nel frattempo mammà si chiede preoccupate se tanta incertezza descrittiva non riveli l’instabilità di fondo del vostro lavoro.

Le nuove professioni, legate prevalentemente alla comunicazione online, hanno alcuni caratteri in comune: in primo luogo richiedono soft skills, ossia competenze in ambito relazionale. Anche queste sono enunciante preferibilmente con anglicismi, quali problem solving, teamworking, networking, etc. A parte queste capacità – più che “soft” diremmo “vaghe” – ci sono conoscenze tecniche che si vanno definendo sempre più nel dettaglio, ma che, nell’attesa che diventino corsi imposti nella maggioranza delle università italiane, non sempre sono comprese dall’azienda che assume, dall’azienda cliente e dal dipendente stesso. Risultato? Tratto comune alla maggior parte delle nuove professioni è la condizione lavorativa: precaria e sottopagata, esattamente qual è la situazione dei protagonisti del video in apertura, tratto dalla web serie “Età dell'oro” prodotta da DPlay Original.

Community manager

Internet non è solo navigazione e fruizione di informazioni, ma anche confronto. Le opinioni saettano sui social network e possono dare origine a feroci scontri verbali. Qui si leva la figura serena, decisa e luminosa del Community mangaer, che ha il compito di moderare i commenti e creare spazi di confronto consoni ai soggetti e agli argomenti trattati.

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Seo specialist

Il compito del Seo specialist è ottimizzare i contenuti di un sito (o anche solo di una parte di esso) affinché acquistino visibilità sui motori di ricerca. Una figura intermedia tra lo specialista della Seo e il copywriting e il Seo copywriter, che ha il compito di scrivere articoli che siano “Seo-friendly”.

Digital strategist

Possibile espressione di un genitore dopo aver appreso che il figlio fa lo "strategist".
Possibile espressione di un genitore dopo aver appreso che il figlio fa lo "strategist".

Conosce bene i media digitali, pubblico e usabilità. Si interfaccia con sviluppatori, grafici, uffici stampa per garantire massima visibilità a un progetto o anche ad un bene da “piazzare” sul mercato. Il Digital strategist ha – o finisce per avere – rudimenti di tutte le competenze dei professionisti con cui collabora: deve sapere cosa chiedere, difficoltà e tempi di esecuzione.

Digital PR

I PR non sono nati con il Web ma è con esso che le loro capacità relazionali si estendono – almeno teoricamente – oltre i confini di qualsiasi nazione. Il PR contattano influencer, giornalisti, investitori e tutti coloro che possono portare un beneficio al progetto. L’agenda dei contatti di un digital PR è ricca e incredibilmente varia.

Reputation manager

In un tempo in cui le informazioni vengono dal basso, la reputazione può essere un problema anche per le aziende più “etiche”. In questi casi il Reputation manager è chiamato a ristabilire la realtà; in altri a distorcerla. Può dedicare parte del proprio lavoro a far “scomprarire” notizie dal Web, oppure a far risaltare alcuni iniziative di questa o quell’azienda. Trascorre parte del proprio tempo a consultare programmi di web analysis per scovare quando qualcuno parla di un suo cliente.

Web analyst

Ben prima dell’avvento di Internet le aziende raccoglievano dati per capire il proprio pubblico e quello che avrebbero potuto conquistare. Oggi tutto è a portata di mano, ma è proprio questa vicinanza a rendere il pubblico più composito. Ma se il Web è complesso, i suoi utenti accettano per lo più di essere “tracciati” e dietro la loro navigazione si nasconde il “Web analyst”. Egli siede dietro ad una scrivania con il volto illuminato da schermi e in essi assi cartesiani raccontano la Rete. Lui legge, interpreta e riferisce all’azienda le ragioni del successo e della sconfitta.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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