Rivoluzione banca: gli italiani la preferiscono in tasca

Code fuori dalla filiale, code dentro la filiale, code allo sportello… andare in banca, ormai, è diventato più stressante che trovarsi nel traffico. Il lockdown lo ha reso ancora più evidente: gli italiani hanno scoperto la comodità di poter avere una banca “in tasca”. E se sullo smartphone ci è nata ed è 100% digitale? Ancora meglio. Ed esiste già.
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Durante i mesi più duri dell’emergenza coronavirus, quando il lockdown ha imposto a milioni di persone di restare chiuse nelle loro case per fermare i contagi, gli italiani – da sempre affezionati al contante e poco inclini al digitale – hanno dovuto imparare a utilizzare nuovi strumenti per le loro transazioni. E hanno scoperto la comodità dei servizi fintech (termine che indica la “tecnofinanza”, cioè i prodotti e i servizi finanziari erogati attraverso le tecnologie più avanzate), iniziando a utilizzare molto di più i canali bancari digitali. Tanto che solo ad aprile (quando il lockdown è stato operativo per tutto il mese) le transazioni online sono cresciute del 32%, e anche i pagamenti con carta contactless (più sicura per evitare contatti e rischi di contagio) sono cresciuti del 15% per valore.

Dati che segnano una vera e propria rivoluzione, spinta non solo dalla drammatica situazione sanitaria ma anche dai nuovi obblighi messi in campo dal governo:

– detraibilità delle spese nella dichiarazione dei redditi (ora consentita – a parte alcuni casi molto specifici – solo se i pagamenti sono stati effettuati in modo tracciabile).

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– per i pagamenti presso gli esercenti, lotteria degli scontrini e cashback e supercashback.

Due iniziative, queste ultime, studiate per rilanciare i consumi e, al tempo stesso, favorire i pagamenti elettronici a scapito dei contanti (si potrà infatti partecipare solo utilizzando carta o app di pagamento). E che senza dubbio aumenteranno ancor di più la propensione degli italiani all’utilizzo di metodi di pagamento digitali e, di pari passo, ad avvicinarsi alle banche “dirette”, cioè quegli istituti finanziari che non si sono limitati a “cavalcare l’onda” dell’entusiasmo per il web creando un home banking parallelo all’attività in filiale, ma che sono nati direttamente online. E che quindi non hanno filiali fisiche ma operano esclusivamente in Rete.

Questo modello di banca esiste già da diversi anni, ma solo negli ultimi tempi ha conosciuto un’evoluzione che ha portato milioni di persone a conoscere e apprezzare la comodità e le funzionalità di quella che è una vera e propria “banca in tasca”, perché per accedere a tutte le sue funzionalità dove e quando lo si desidera basta avere con sé il proprio smartphone. E tra queste realtà un posto di rilievo spetta a N26 che, nata nel 2013 in Germania e arrivata nel nostro Paese nel 2017, in pochissimo tempo ha conosciuto un’enorme crescita, arrivando ad avere 5 milioni di clienti in tutto il mondo e oltre 500.000 clienti in Italia. Il motivo? Un’esperienza 100% mobile e digitale per una banca che nasce sullo smartphone degli utenti; un’offerta chiara e semplice; un supporto clienti disponibile 7 giorni su 7, dalle 7 alle 23: insomma, è la più ricercata sulla piazza per semplicità di utilizzo e affidabilità. E poi, N26 non è un servizio come tanti altri che si appoggia a una banca tradizionale, ma una vera e propria banca, con licenza bancaria europea e protezione dei depositi fino a 100mila euro. E dal 27 marzo 2020 tutti i conti hanno un IBAN italiano.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
N26
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